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15 Dicembre 2013 – III Domenica di Avvento – A

Verso la Domenica

suggerimenti per la preghiera comunitaria sul vangelo della Domenica

15 Dicembre 2013 – 3a Domenica di Avvento – A

Signoe Gesù Cristo, donaci di riconoscere che anche oggi ci mandi i profeti:
sono uomini e donne che suscitano speranza, stimolano la fede
e chiedono di vivere la carità come risposta al tuo amore
perchè per salvarci tu hai bisogno anche di noi, del nostro “eccomi”
Maria, tua nostra madre,
che ha trasformato con il suo si l’intera storia umana
ci mostra la via per vivere come lei e per non accontentarci solo
di ammirare le sue parole e il suo amore.
Donaci, Signore, insieme e con Maria, di seguire lo Spirito,
che aiuta la Sposa-Chiesa ad attendere il Cristo-Sposo
Rendici sensibili ai gesti di bene, per gioirne e imitarli
per dare fiato a questi doni della grazianel nostro tempo
perchè i prodigi del tiuo amore si possano rinnovare
Nella nostra storia, nel nostro mondo, nel nostro tempo.

 (Vangelo di Mt 11, 2-11)

+ dal Vangelo secondo Matteo  

In quel tempo, Giovanni, che era in carcere, avendo sentito parlare delle opere del Cristo, per mezzo dei suoi discepoli mandò a dirgli: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?». Gesù rispose loro: «Andate e riferite a Giovanni ciò che udite e vedete: I ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciato il Vangelo. E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!».
Mentre quelli se ne andavano, Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? Allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo vestito con abiti di lusso? Ecco, quelli che vestono abiti di lusso stanno nei palazzi dei re! Ebbene, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, io vi dico, anzi, più che un profeta. Egli è colui del quale sta scritto: “Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero, davanti a te egli preparerà la tua via”.
In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui».
 

 

 Meditazione.

“Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?”

Dal carcere Giovanni dubita: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?»; quasi come a lamentarsi che Gesù non sia il messia che si aspettava. La fede del Battista conosce la prova del dubbio, è attraversata dall’interrogativo inquietante sull’identità di Gesù e quindi sul senso della sua stessa missione profetica. Forse Giovanni attendeva un messia che avrebbe fatto giustizia, instaurando il regno di Dio, che avrebbe separato il grano dalla pula, i giusti dai peccatori, un messia giudice , testimone dell’ira e della condanna di Dio sull’Israele infedele ed ipocrita, rappresentato dalle guide del popolo. Giovanni ha la forza di presentare a Gesù i suoi dubbi. Si fida e chiede. Non crede a se stesso, ma alla Parola di Gesù. La risposta di Gesù è diretta a Giovanni ma anche a noi cristiani, perchè non siamo esentati dal dubbio e dall’indifferenza.

“Andate e riferite a Giovanni ciò che udite e vedete…

Gesù non risponde direttamente alla domanda di Giovanni ma, attraverso i discepoli, gli manda a dire che a parlare di Lui, della sua missione e della sua identità di Messia, atteso dal popolo di Israele, sono le sue opere, i miracoli e le guariggioni di ogni tipo. Il Messia è Lui. Non se ne devono attendere altri. Al suo tempo Gesù ha manifestato così la salvezza, risanando i malati nei loro tormenti fisici, per dimostrare che Dio è in mezzo al suo popolo.
Così come Gesù ha guarito i malati, altrettanto dobbiamo fare anche noi. Dobbiamo dimostrare con la nostra solidarietà verso chie è nel bisogno, che Gesù viene, che Dio è in mezzo a noi e si manifesta nel nostro amore.

Fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui

Con questa frase Gesù riconosce e indica a esempio la figura e il messaggio del suo precursore. Gesù esalta la grandezza di un uomo che ha voluto spendere la sua vita nella continua mortificazione corporale e nell’indigenza per farsi “voce di uno che grida nel deserto” affinché tutti preparassero le vie del Signore raddrizzando i suoi sentieri.
Gesù sottolinea che la presenza di Giovanni Battista non è di secondaria importanza nell’ordine della salvezza, perché si devono a lui i presupposti dell’accoglienza del Messia. “Giovanni è più che un profeta”, perché è colui che ha riconosciuto Gesù stando ancora nel grembo di sua madre, e lo ha presentato al popolo. Ma mentre Gesù ci presenta la grandezza di Giovanni, afferma anche che Giovanni, qui in terra, non è il termine ultimo della grandezza; il termine ultimo della grandezza lo si trova nel cielo, nel regno dei cieli. Gesù vuole che rimaniamo sempre nella prospettiva della gloria eterna del cielo, che non rimaniamo paralizzati dalla grandezza, anche se santa, di nessuno sulla terra.

Preghiera

Sconfiggi l apaura, Signore, che ci occupa
e ci trasforma in poveri di gioia e di speranza.
Sconfiggi la paura che ci chiude in casa,
isolandoci gli uni dagli altri.
Sconfiggi l apaura che ci prende
nel pensarci fuori dalle mode correnti.
Donaci il coraggio di godere nell’essere diversi da tutti
giacché ci hai scelti ad essere lievito in mezzo a tutti.
Donaci il coraggio di parlare di te, di testimoniare te,
di vivere come te, anche se nessuno al momento
dà l’impressione di prenderci sul serio.
Sappiamo che, in fondo alla strada, ci sei sempre tu
e che la vittoria sta dalla tua parte e con chi è con te,
giacché alla fine vince non chi è più furbo,
ma chi è più vero e più coerente.