Categories: Parola del Giorno

3 maggio 2016 – Martedì – Santi Filippo e Giacomo Apostoli

Parola del giorno :“Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me?

Vangelo del giorno: Gv 14,6-14 

Preso di petto Filippo
alla domanda di Gesù non sa cosa rispondere.
Ha fatto una richiesta esprimendo,
probabilmente, il suo più grande desiderio,
provocato proprio dal suo continuo parlare del Padre suo,
ed ora è un po’ spiazzato dalla domanda
che delinea la sua fede ancora incompleta.
Filippo non risponde e ciò permette a lui, ma anche a noi
di avere da parte di Gesù notizie più precise
sul suo rapporto con il Padre:
sono uno nell’altro in un legame profondissimo di Amore,
anch’esso una persona,
che li rende una cosa sola e insieme
i Tre, che sono un solo Amore,
sono disposti ad abitare in noi!
Una verità che non ha bisogno di aggiunta di parole
perché Lui, Parola fatta carne, l’ha rivelata a noi.
Da parte nostra, se vogliamo entrare nel mistero,
occorre solo accoglierli con Fede
e tanto amore.

parola di oggi per chi non ha il testo a portata di mano:

In quel tempo, disse Gesù a Tommaso: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto».
Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta».
Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse.
In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò».