Categories: Parola del Giorno

13 ottobre 2016 – Giovedì – 28a settimana del Tempo Ordinario

Parola del giorno :“i farisei cominciarono a trattarlo in modo ostile”

Vangelo del giorno: Lc 11,47-54   

Anche se ancora non è stata dichiarata,
è guerra aperta tra Gesù e i farisei.
Da parte sua, Gesù ha provato più volte a farli ragionare
Offrendo, con le parole e con i fatti, motivazioni
capaci di convincere chiunque della ragione
fosse capace di farne un uso libero e onesto.
Da parte loro i farisei, insieme agli scribi
– e ad altri saputelli di quartiere –
vedendolo cosi libero e convinto
nel modo di applicare la Legge del Signore,
ma forse, ancor di più, tanto cercato e amato dalla gente,
hanno sempre preso le distanze e mantenuto un rapporto
di convenienza o di compromesso.
Ora, però, davanti a tanta esplicita chiusura,
peraltro immotivata, Gesù li attacca con coraggio
e usa nei loro confronti parole dure,
capaci di smuovere montagne.
Ma loro, non solo non si lasciano scalfire,
ma, non appena egli finisce di parlare,
decidono di fargli guerra aperta,
cercando qualche appiglio per toglierlo di mezzo.

parola di oggi per chi non ha il testo a portata di mano:

In quel tempo, il Signore disse: «Guai a voi, che costruite i sepolcri dei profeti, e i vostri padri li hanno uccisi. Così voi testimoniate e approvate le opere dei vostri padri: essi li uccisero e voi costruite.
Per questo la sapienza di Dio ha detto: “Manderò loro profeti e apostoli ed essi li uccideranno e perseguiteranno”, perché a questa generazione sia chiesto conto del sangue di tutti i profeti, versato fin dall’inizio del mondo: dal sangue di Abele fino al sangue di Zaccarìa, che fu ucciso tra l’altare e il santuario. Sì, io vi dico, ne sarà chiesto conto a questa generazione.
Guai a voi, dottori della Legge, che avete portato via la chiave della conoscenza; voi non siete entrati, e a quelli che volevano entrare voi l’avete impedito».
Quando fu uscito di là, gli scribi e i farisei cominciarono a trattarlo in modo ostile e a farlo parlare su molti argomenti, tendendogli insidie, per sorprenderlo in qualche parola uscita dalla sua stessa bocca.