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15 Gennaio 2017 – II Domenica del Tempo Ordinario – A

Verso la Domenica

suggerimenti per la preghiera comunitaria sul vangelo della Domenica

15 Gennaio 2017 – II Domenica del Tempo Ordinario – A

Siamo qui, o Maria, per dirti che vogliamo essere completamente tuoi.
Ottienici dal Padre celeste, tramite il tuo Figlio Gesù, il dono della santità,
e fa’ che in ogni momento Gesù sia contento di noi.
O Maria, Mamma nostra custodisci il nostro cuore
e rendilo simile al tuo perché possiamo vivere e amare Gesù come lo hai amato tu.
O Gesù, che hai preso carne nel grembo di Maria,
e sei presente nella santa Eucaristia in corpo, sangue, anima e divinità,
aiutaci a percorrere, sul tuo esempio, il nostro cammino di piena fedeltà alla Volontà del Padre celeste.
E tu, o Madre nostra,
tienici sempre amorosamente per mano nel corso della nostra vita
e custodiscici sotto il tuo manto.
Ti supplichiamo, Madre Santissima:
donaci un amore grande per tutti i sacramenti, doni che tuo Figlio ci ha lasciato per incontrarlo.
Insegnaci a vivere con Gesù, in Gesù e per Gesù la nostra vita cristiana di ogni giorno.
E, se dovessimo cadere, aiutaci a ritornare a lui con il sacramento del perdono e della gioia.
Cosicché, con la pace di Dio nel cuore, potremo portare a tutti la vera gioia e la vera pace
. Amen.

Vangelo di Gv 1,29-34

dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Giovanni, vedendo Gesù venire verso di lui, disse:” Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo! Egli è colui del quale ho detto: “Dopo di me viene un uomo che è avanti a me, perché era prima di me”. Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare nell’ acqua, perché egli fosse manifestato a Israele”.
Giovanni testimoniò dicendo: “ ho contemplato lo Spirito discendere come una colomba dal cielo e rimanere su di lui. Io non lo conoscevo, ma proprio colui che mi ha inviato a battezzare nell’ acqua mi disse: “ Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui che battezza nello Spirito Santo”. E io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio.”

Meditazione.

Giovanni vedendo Gesù venire verso di lui, disse:” Ecco l’ agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo!

Una delle attività del nostro tempo è lo zapping non solo televisivo ma affettivo, relazionale e spirituale. Il vangelo ci parla di sedimentazione, ci parla di approfondimento, di calma, di tempi e ritmi che devono essere rispettati. Gesù è l’agnello di Dio: lo pensiamo cosi ogni volta che ci accostiamo all’Eucaristia per la comunione. Ma riconosciamo davvero che Lui solleva e rimuove il nostro peccato? Giovanni vede Gesù che viene, colui che il Battista aveva annunciato ora lo vede venire incontro. Non è quindi una visione estatica, non è un raggiungere chissà quale livello di estraniamento, ma è un riconoscere in mezzo alla folla Colui che viene incontro, Colui che viene verso di lui.
E’ un’immagine che ci aiuta a capire la fede come incontro tra la ricerca dell’uomo e il rivelarsi di Dio.”Ecco”:  tradotto dal greco significa “guarda”; ma chi deve guardare? Sulla scena con Giovanni c’è solo Gesù. A chi è rivolto questo invito? Ai discepoli presenti, ma anche a noi che dobbiamo volgere lo sguardo a Gesù che ci viene incontro. È Colui che viene come agnello che toglie il peccato del mondo. Pensiamolo così..
.

 

Dopo di me viene un uomo che è avanti a me, perché era prima di me

Gesù, benché sia venuto dopo il Battista, non è discepolo del Battista, ma è superiore a lui e la ragione sta nel fatto che “egli era prima di lui” perché, in quanto Dio esiste da sempre. Gesù è la parola eterna divenuta carne; l’eterno che entra nella temporalità; il figlio che diventa uno di noi, nostro compagno di strada. Di fronte a questo evento c’ è solo l’ adorazione, la contemplazione piena di gratitudine per Gesù che pur essendo Dio, ha assunto la forma di servo e si è fatto in tutto simile a noi. Meditando sull’umiliazione del Figlio che, divenuto carne e ubbidiente fino alla morte, San Paolo ci invita ad avere in noi gli tessi sentimenti che sono in Cristo Gesù. 

 
Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui che battezza nello Spirito Santo

Questo fatto della discesa e del rimanere dello Spirito su Gesù, è stato dato da Dio al Battista come “segno” per riconoscere colui che battezza in Spirito Santo. Il tempo messianico è infatti il tempo dell’effusine dello Spirito sull’umanità intera. E’ in questa effusione dello Spirito che si compie l’intera opera di Gesù. Egli infatti è colui che fa nascere dall’acqua e dallo spirito, cioè dall’alto e ci fa entrare nel regno di Dio; è colui che possiede lo Spirito senza misura; colui che ci dà la capacità di adorare il Padre in Spirito e Verità; colui che morendo sulla croce “dona lo Spirito”, colui che ci rende figli di Dio. Cosi come Gesù ha ricevuto l’unzione dello Spirito, anche noi lo riceviamo. L’unzione caratteristica del sacramento della confermazione abilita per la missione.
Meditiamo allora sulla nostra relazione con lo Spirito Santo che ci è stato donato e ci ha abilitato come cristiani per una missione; e sul come noi viviamo questa missione ricorrendo all’aiuto dello Spirito. Gesù non ci lascia da soli e ci dice di chiederlo al Padre.

 

E io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio

I verbi in cui ruota questo versetto sono “vedere” e “testimoniare”, anzi i due verbi sono collegati. Per rendere testimonianza bisogna “vedere”. Il vedere di cui parla Giovanni è un vedere in profondità, un vedere oltre le apparenze e oltre l’orizzonte.
Il Battista riconosce in Gesù il Figlio di Dio. Ciò non è solo pura costatazione ma riconoscimento di un mistero.
Chissà quante volte chiamati a compiere questa professione di fede! Per la sua natura divina Gesù Cristo vanta il titolo di Figlio di Dio  già prima della resurrezione e poteva dire al Padre di glorificarlo con la gloria che aveva presso il Padre prima che il mondo fosse (Gv 17,5), perché Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi e sempre (Eb 13,8).
Come Figlio di Dio, Gesù Cristo è pertanto anche Dio, come testimonia tutto il N.T. (Gv 1,1; Gv 20,28; Rm 9,5; Tt 2,13; 1 Gv 5,20).
Testimoniare che Gesù è il Figlio di Dio è credere nella forza profetica scaturita dalla Parola di Dio che dona senso pieno al nostro esistere. Ancora oggi questa testimonianza è credibile ed è il dono più grande che possiamo fare a quanti incontreremo nel nostro cammino.

  

 Preghiera

 
O Gesù, sei la mia vita. Cosa sarebbe la mia  vita senza di te?
Eppure con tutto il desiderio che ho di lasciarmi vivere da te,
a volte mi aggrappo alla mia miseria.
Fa’ o Gesù che muoia a questa vita, per vivere solo di te.
O Gesù, molte volte, ti grido che tu sei il mio tutto,
perché nulla può chiamarsi qualcosa, se non ci sei tu a dargli un senso.
Eppure poi, a volte, mi aggrappo a tanti piccoli niente
Ed ho come impressione di una inutile corsa, che mi fa trovare sempre allo stesso posto.
O Gesù, ti ho sempre davanti, appeso ad una croce,
con la sensazione che sia stato io ad appenderti.
Scendi da quella croce e metti me in croce,
perché tu possa muoverti liberamente nella mia vita,fino ad essere la mia
risurrezione, il mio amore infinito per gli
altri.
O Gesù ti ringrazio per il tuo grande amore e per le persone che mi poni accanto,
con cui cerco di camminare.
Ma tu continua a farmi da Guida per non smarrire la strada. Amen!