Categories: Parola del Giorno

28 Settembre 2017 – Giovedì – 25a settimana del Tempo Ordinario

Parola del giorno :Erode sentì parlare di tutti questi avvenimenti e non sapeva che cosa pensare

Vangelo del giorno: Lc 9,7-9                 

Le voci su Gesù, il fenomeno di questo rabbi nuovo
che – con parola e opere – ha messo a rumore tutt’intonro,
sono giunte fino all’orecchio del tetrarca Erode,
vigile e sospettoso di ogni novità.
La gente, addirittura, pensa che si tratti di qualche profeta
o Giovanni Battista risuscitato.
Il re Erode ascolta, medita, indaga, cerca di vederelo:
le sue sembrano le azioni tipiche del discepolo che si interroga
davanti alla straordinaria potenza d’amore che da lui emana,
e il desiderio di incontrarlo ben si cela
dietro una ostentata parvenza di sequela.
Ma no! Questo re – vittima di se stesso e dell’orgoglio –
ha il cuore duro, offuscato dall’inganno della sete di potere.
Cogliamo l’insegnamento che ci arriva dal tiranno,
perché non ci accada di fare come lui,
che con le parole si mostra interessato,
mentre nel cuore cova altro: dubbio, sospetto, gelosia
interesse e curiosità malsana che avranno come conseguenza,
l’intento di fagli fare la fine fatta fare a Giovanni.
La coerenza non nasce da un barlume improvviso di entusiasmo
ma da una vita vissuta nella ricerca umile e feconda
della verità, con, man mano, la scelta di seguirla.

Dal Vangelo secondo Luca:

In quel tempo, il tetràrca Erode sentì parlare di tutti questi avvenimenti e non sapeva che cosa pensare, perché alcuni dicevano: «Giovanni è risorto dai morti», altri: «È apparso Elìa», e altri ancora: «È risorto uno degli antichi profeti».
Ma Erode diceva: «Giovanni, l’ho fatto decapitare io; chi è dunque costui, del quale sento dire queste cose?». E cercava di vederlo.