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1 Giugno 2010 – Martedì della IX settimana del tempo ordinario

Parola del giorno : “Maestro, noi sappiamo che tu dici sempre quello che pensi”

Vangelo del giorno: Mc  12,13-17   

Che strano! Vanno ad interrogarlo
con l’intento di tirargli un bel tranello
eppure di lui sanno
che è uno che dice quel che pensa
ed è sempre veritiero.
Sono loro stessi a ricordarglielo,
come a conquistarne la fiducia.
Per quanto l’argomento possa essere spinoso
e il modo come è posta la domanda
sembra non lasciare scampo,
la scaltrezza di Gesù li spiazza a primo colpo
e la loro adulazione cade a vuoto:
date a Cesare quello che è di Cesare
e a Dio restituite quel che è Suo!
A questo punto non importa la domanda
e neppure la risposta che non fa un piega.
Dovevano saperlo che se è dalla verità
Sarebbe stato difficile sorprenderlo in castagna.
La verità è lui stesso,
Gesù lo aveva detto chiaramente.
Ma forse quella volta erano distratti.

parola di oggi per chi non ha il testo a portata di mano:

In quel tempo, mandarono da Gesù alcuni farisei ed erodiani, per coglierlo in fallo nel discorso.
Vennero e gli dissero: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e non hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno, ma insegni la via di Dio secondo verità. È lecito o no pagare il tributo a Cesare? Lo dobbiamo dare, o no?». Ma egli, conoscendo la loro ipocrisia, disse loro: «Perché volete mettermi alla prova? Portatemi un denaro: voglio vederlo». Ed essi glielo portarono. Allora disse loro: «Questa immagine e l’iscrizione, di chi sono?». Gli risposero: «Di Cesare». Gesù disse loro: «Quello che è di Cesare rendetelo a Cesare, e quello che è di Dio, a Dio». E rimasero ammirati di lui.