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10 Giugno 2010 – Giovedì della X settimana del tempo ordinario

Parola del giorno : “Sapete cosa è stato detto ai nostri padri: non uccidere”

Vangelo del giorno: Mt 5,20-26 

La legge parla chiaro, ma la norma,
vissuta come regola che non abbraccia il cuore,
difficilmente si spalancherà alla vita.
La morte c’è, affacciata dietro l’angolo,
e spesso viene data
col semplice giudizio che sale dalla mente
e è fatto di ragioni.
Non è la sterile osservanza di un comando
che può donare gioia al cuore di chi ama.
Sarà l’amore che uno porta dentro,
e spinge a fare spazio all’altro
persino a quello che era uscito dal tuo cuore,
a dare vita nuova che è frutto del perdono.
Ma questo non facile esercizio
è amore vero.

parola di oggi per chi non ha il testo a portata di mano:

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “Io vi dico: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.
Avete inteso che fu detto agli antichi: Non uccidere; chi avrà ucciso sarà sottoposto a giudizio. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello, sarà sottoposto a giudizio. Chi poi dice al fratello: stupido, sarà sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: pazzo, sarà sottoposto al fuoco della Geenna.
Se dunque presenti la tua offerta sull’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare e va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna ad offrire il tuo dono.
Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei per via con lui, perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia e tu venga gettato in prigione. In verità ti dico: non uscirai di là finché tu non abbia pagato fino all’ultimo spicciolo!”.