Categories: Parola del Giorno

23 Luglio 2010 – Venerdì della XVI settimana del tempo ordinario

Parola del giorno : “Ogni tralcio che porta frutto lo pota…”

Vangelo del giorno: Gv 15,1-8

È legge di campagna
che un attento agricoltore conosce e non trascura.
La vite va potata non perché dia meno
ma per farle dare di più
e meglio in qualità.
In questo caso poi
l’agricoltore di cui parla Gesù è il Padre suo
di cui si definisce la vera vite.
È strano, ma succede, che nonostante ciò
ci siano tralci che non danno frutti
e altri che ne diano molto pochi.
Bisogna stare attenti a non equivocare
perché portare frutto
non è questione di attivismo oppure efficientismo.
Gesù è molto chiaro sottolineando
che i frutti fanno portati in lui.
E il Padre che è attento
non taglia tralci che danno pochi frutti,
ma solamente chi, per propria scelta,
non ne vuol portare.

parola di oggi per chi non ha il testo a portata di mano:

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:  «Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato. Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano.
Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli».