Categories: Parola del Giorno

18 Agosto 2010 – Mercoledì della XX settimana del tempo ordinario

Parola del giorno : “Così gli ultimi saranno i primi”

Vangelo del giorno: Mt  20,1-16       

Essere primo mentre eri l’ultimo
è già una grande ricompensa:
la scelta di accettarlo è quella che ci vuole.
La logica di Dio segue altri criteri
rispetto a quella umana, mentre questa
allora può esser detta pienamente umana
se ha scelto di far sua quella divina.
Inutile affannarsi per capire
con logiche o criteri razionali:
non capiremmo mai;
lo stesso nostro concetto di giustizia
va in tilt davanti a una ragione che si ostina.
Più semplice sarà lasciarsi andare
a quello stesso Amore
che tutti conosce e chiama alla salvezza.
Potremmo mai capire senza amore
perché il ladro convertito sul calvario
abbia per promessa il paradiso,
lo stesso di chi l’ha cercato per una vita?

parola di oggi per chi non ha il testo a portata di mano:

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: «Il regno dei cieli è simile a un padrone di casa che uscì all’alba per prendere a giornata lavoratori per la sua vigna. Si accordò con loro per un denaro al giorno e li mandò nella sua vigna. Uscito poi verso le nove del mattino, ne vide altri che stavano in piazza, disoccupati, e disse loro: “Andate anche voi nella vigna; quello che è giusto ve lo darò”. Ed essi andarono. Uscì di nuovo verso mezzogiorno, e verso le tre, e fece altrettanto. Uscito ancora verso le cinque, ne vide altri che se ne stavano lì e disse loro: “Perché ve ne state qui tutto il giorno senza far niente?”. Gli risposero: “Perché nessuno ci ha presi a giornata”. Ed egli disse loro: “Andate anche voi nella vigna”.
Quando fu sera, il padrone della vigna disse al suo fattore: “Chiama i lavoratori e da’ loro la paga, incominciando dagli ultimi fino ai primi”. Venuti quelli delle cinque del pomeriggio, ricevettero ciascuno un denaro. Quando arrivarono i primi, pensarono che avrebbero ricevuto di più. Ma anch’essi ricevettero ciascuno un denaro. Nel ritirarlo, però, mormoravano contro il padrone dicendo: “Questi ultimi hanno lavorato un’ora soltanto e li hai trattati come noi, che abbiamo sopportato il peso della giornata e il caldo”.
Ma il padrone, rispondendo a uno di loro, disse: “Amico, io non ti faccio torto. Non hai forse concordato con me per un denaro? Prendi il tuo e vattene. Ma io voglio dare anche a quest’ultimo quanto a te: non posso fare delle mie cose quello che voglio? Oppure tu sei invidioso perché io sono buono?”.
Così gli ultimi saranno primi e i primi, ultimi».