Categories: Parola del Giorno

27 luglio 2013 – Sabato della 16a settimana del Tempo Ordinario

Parola del giorno : “Un nemico ha fatto questo!

Vangelo del giorno: Mt 13,24-30                

Un nemico guastafeste, tentatore, astuto ingannatore
e ribelle insoddisfatto,
sempre pronto a creare confusione
e che incita a continua ribellione,
non ha posto tra i figli della luce,
tra coloro che son pronti ad eseguire,
come servi che han sposato l’umiltà e l’obbedienza,
tutti gli ordini provenienti dal padrone;
e non può essere ospitato senza rischio
nei campi seminati dal buon grano.
Tutto l’odio che porta dentro
lo smaltisce vomitandolo addosso
a chiunque sia disposto
ad eseguire con fermezza
i precetti provenienti dal Signore.
Come seme il cui prezzo è incalcolabile,
la parola del Signore va accolta e custodita
con l’amore che concima e dona linfa,
perché nasca dall’ascolto
quella fede che fa muovere i passi
e crea gesti di servizio verso l’uomo che ha bisogno.
Stiamo in guardia
perché il nemico, operando nella notte,
è sempre pronto a distruggere o guastare
tutti i piani del Signore.
È per questo che lavora; e mai riposa.

parola di oggi per chi non ha il testo a portata di mano:

In quel tempo, Gesù espose alla folla un’altra parabola, dicendo:
«Il regno dei cieli è simile a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo. Ma, mentre tutti dormivano, venne il suo nemico, seminò della zizzania in mezzo al grano e se ne andò. Quando poi lo stelo crebbe e fece frutto, spuntò anche la zizzania.
Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli dissero: “Signore, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene la zizzania?”. Ed egli rispose loro: “Un nemico ha fatto questo!”.
E i servi gli dissero: “Vuoi che andiamo a raccoglierla?”. “No, rispose, perché non succeda che, raccogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano. Lasciate che l’una e l’altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Raccogliete prima la zizzania e legatela in fasci per bruciarla; il grano invece riponetelo nel mio granaio”».