Parola del giorno :“…le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce”
Vangelo del giorno: Gv 10,1-10
Che le pecore che conoscono la voce del pastore
siano in grado di seguirlo, è comprensibile;
ma come fanno – vien da chiedersi –
per conoscerle la voce del pastore
e riconoscerla tra tante?
La risposta la troviamo approfondendo
il significato che la Bibbia da alla parola conoscenza.
Non si tratta di un semplice sapere
e neppure di un rapporto di parola con l’orecchio
perché il conoscere in senso biblico richiama l’esperienza
ed ha a che fare con la vita.
Riconoscono la voce e gli si sono affezionate
perché il pastore tante volte
le ha chiamate e le ha accostate, le ha nutrite, le ha curate
e forse anche accarezzate e vezzeggiate
con tanta grazia e tanto amore.
Perché il pastore, se è buono, questo fa,
fino, talvolta, a sacrificarsi per dare il meglio
e soffrire della loro sofferenza.
E le pecore lo seguono per donargli quel che hanno,
senza nulla mai pretendere,
fino al punto di lascirsi macellare.
Quanto abbiamo da imparare!
parola di oggi per chi non ha il testo a portata di mano:
Gesù disse loro questa similitudine, ma essi non capirono di che cosa parlava loro.
Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità io vi dico: io sono la porta delle pecore. Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo. Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza».
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