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14 Agosto 2016 – XX Domenica del Tempo Ordinario – C

Verso la Domenica

suggerimenti per la preghiera comunitaria sul vangelo della Domenica

14 Agosto 2016 – XX Domenica del Tempo Ordinario – C 

O Maria, amata dal Padre prima di tutti i secoli,
concedici di ricevere l’abbraccio dello Spirito per vivere in pienezza la nostra fede.
Noi ci  consacriamo a te che ci insegni l’abbandono al Fuoco dell’Amore di Dio,
alla luce che acceca perché possiamo illuminare il mondo intero.
Introducici nell’intenso silenzio della preghiera che aiuta a custodire nel cuore la Parola del Tuo Figlio e le sue grandi opere.
O Maria, che concepisci Dio nell’abbraccio di fuoco, ci consacriamo al tuo silenzio.
O Maria, davanti al Tuo Figlio vivo e vero, ti chiediamo di accompagnarci e di introdurci nella Pace di Dio. Amen.

 

 Vangelo di Lc 12,49-53

dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso! Ho un battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono angosciato finché non sia compiuto!
Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione. D’ora innanzi, se in una famiglia vi sono cinque persone, saranno divisi tre contro due e due contro tre; si divideranno padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera».  

Meditazione.

Sono venuto a gettare fuoco sulla terra

Di che fuoco parla Gesù? È il fuoco dello Spirito Santo, è il fuoco dell’Amore di Dio, del Suo Cuore Misericordioso! È un  fuoco che brucia ma non consuma. È il fuoco che fa nuove tutte le cose.
Il fuoco che Gesù è venuto a portare sulla terra è un fuoco che mira ad accendere altri fuochi. Fuochi di bene che mirano ad illuminare il mondo. Fuoco che serve a far ardere tutto ciò che di noi non va bene e illuminare solo ciò che a Dio piace. È proprio come Gesù pronuncia questa frase che ci fa capire che tipo di responsabilità abbiamo: non è perché lui ha portato il fuoco che esso automaticamente accenderà il mondo. Lasciar accendere il fuoco…dipende da noi! Un commentatore biblico ha scritto: “Cristo è fuoco, amici. Fuoco che brucia, che divampa, che illumina, che riscalda, che consuma. Cristo è fuoco e traspare dalla nostra vita. Vi brucia dentro Cristo? Vi brucia da non poter fare a meno di pensare a lui? Vi è successo di desiderare profondamente di raccontarlo (senza fanatismi o semplificazioni) a chi vi sta accanto? Vi è successo di difenderlo in una discussione? E di essere presi in giro per le vostre convinzioni? No? Brutto segno: o vivete in un monastero o proprio non si vede che siete cristiani… Quando sant’Ignazio, fondatore dei Gesuiti, uomo di Dio, innamorato di Dio, inviò i suoi dodici compagni ad annunciare il Vangelo fino agli estremi confini dei mondo allora conosciuti, il giorno della loro partenza disse: “Andate, e incendiate il mondo”. Incendiari sì, ma d’amore”. (Paolo Curtaz)

 

come sono angosciato finché non sia compiuto

Il battesimo di cui Gesù parla, che Lui dovrà ricevere, è il battesimo di sangue della sua croce.  Pensiamo a quanto ci ama: la sua angoscia, in questo brano evangelico,  non è legata di per sé alla croce, ma alla voglia che il Suo sangue sia già versato per la nostra salvezza! Non vede quasi l’ora Gesù! Questo suo battesimo è assolutamente necessario perché venga poi il fuoco che Lui è venuto a portare.Noi spesso siamo angosciati per molto meno e soprattutto ciò che ci angoscia è l’idea di ciò che dovremmo patire, non tanto l’accoglienza del messaggio evangelico. Allora chiediamoci: ci rendiamo conto di quanto siamo importanti per Dio? E soprattutto, che posto diamo alla “preoccupazione” per il Regno di Dio nella nostra scala di priorità?

 

Pensate che sia venuto a portare pace?

Ci verrebbe da dire: si, Signore. Immaginiamo che Tu sia venuto per questo, per darci la pace. Ma la pace che Gesù ci dà non è quella che ci offre il mondo, non è la pace dei sensi, non è la mancanza di preoccupazioni. La pace che ci dà il Re della Pace è quella che viene dall’aver messo tutta la nostra vita nelle Sue mani. Anche se questo comporta che la Parola di Dio ci laceri, e laceri persino i nostri rapporti e le nostre visioni delle cose fin nelle fondamenta.
Papa Francesco nell’Evangelii gaudium scrive: «Chiunque voglia predicare, prima dev’essere disposto a lasciarsi commuovere dalla Parola e a farla diventare carne nella sua esistenza concreta. In questo modo, la predicazione consisterà in quell’attività tanto intensa e feconda che è “comunicare agli altri ciò che uno ha contemplato”. (Evangelii gaudium 150).
Siamo disposti a lasciarci sconvolgere la tranquillità della vita mondana in favore della radicalità della vita evangelica?

 

 Preghiera

Vorrebbero fare di te, Signore, l’eterno pompiere,
colui che risolve le difficoltà,  che smorza i contrasti,
che spegne le divisioni, che impedisce o risolve i conflitti.
Ma il Tuo Figlio dichiara di essere un incendiario:
è venuto a portare il fuoco sulla terra, ad accendere, non a spegnere,
a destare, non a sopire.
Vorrebbero fare di te, Signore, il costruttore di una pace “a poco prezzo”,
che lascia intatte le situazioni,  che fa accettare le ingiustizie
ed inghiottire i soprusi, le umiliazioni, le disuguaglianze.
Ma tu sei venuto a cambiare la faccia della terra,
a trasformare questa nostra storia,
e questo non si realizza in modo magico.
C’è un percorso ripido da affrontare,
ci sono rischi da correre fino in fondo,
c’è una parte di sofferenza e di sacrificio
che ognuno deve prendere su di sé:
è l’immersione nel battesimo del sangue,
Concedici, Signore di andare controcorrente
e di affrontare divisioni e contrasti 
con coraggio e con fiducia, senza tirarci indietro. Amen!