Parola del giorno :“voi dite: “È nostro Dio!”, e non lo conoscete“

Vangelo del giorno: Gv 8,51-59        

Cosa sarà? Bugia, arroganza o presunzione?
O tutte – e anche altre – messe insieme?
Il fatto in sé è grave. E sono fortunati
se non ne hanno la coscienza piena!
Ma di fronte al rifiuto sempre più ostinato,
– pur senza erigersi a giudici –
l’ignoranza sembra da escludersi
Gesù in tati modi, ormai da tempo,
sta tentando di “svegliarli” e farli ragionare;
ma non c’è verso.
E allora la parola giusta per classificarli
ce la offre Gesù stesso:
sono mentitori.
Da sola può bastare per prender le distanze,
perché non si tratta di una semplice bugia
o di un orgoglio o ‘puntiglio’ passeggero,
bensì di una scelta ‘ragionata’,
la cui fonte e compagnia è da cercare altrove:
nel menzognero che abita la mente
e del quale ci si è fatti schiavi.
Il che è assai più grave!

parola di oggi per chi non ha il testo a portata di mano:

In quel tempo, Gesù disse ai Giudei: «In verità, in verità io vi dico: “Se uno osserva la mia parola, non vedrà la morte in eterno”». Gli dissero allora i Giudei: «Ora sappiamo che sei indemoniato. Abramo è morto, come anche i profeti, e tu dici: “Se uno osserva la mia parola, non sperimenterà la morte in eterno”. Sei tu più grande del nostro padre Abramo, che è morto? Anche i profeti sono morti. Chi credi di essere?».
Rispose Gesù: «Se io glorificassi me stesso, la mia gloria sarebbe nulla. Chi mi glorifica è il Padre mio, del quale voi dite: “È nostro Dio!”, e non lo conoscete. Io invece lo conosco. Se dicessi che non lo conosco, sarei come voi: un mentitore. Ma io lo conosco e osservo la sua parola. Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e fu pieno di gioia».
Allora i Giudei gli dissero: «Non hai ancora cinquant’anni e hai visto Abramo?». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: prima che Abramo fosse, Io Sono».
Allora raccolsero delle pietre per gettarle contro di lui; ma Gesù si nascose e uscì dal tempio.