Categories: Parola del Giorno

10 maggio 2017 – Mercoledì – 4a settimana di Pasqua

Parola del giorno :non sono venuto per condannare il mondo

Vangelo del giorno: Gv 12,44-50       

Figuriamoci se Gesù,
che è venuto al mondo per portare la salvezza
e per questo ha donato la sua vita sulla croce,
possa porsi come strumento di condanna!
Ben sapendo che in una logica di amore nulla
– neppure la salvezza, che dipende dalla fede –
si può imporre,
Gesù ha fatto, ed è pronto a fare,
tutto quello che si può per far nascere una fede
radicata nella piena libertà, facendo appello
alla personale convinzione e decisione di ciascuno.
È stato chiaro con le folle, con i discepoli e con tutti;
compresi quanti, oppositori di ogni tempo,
per rifiuto o per fatica, son chiamati a fare i conti
con la fede che – stimolata, provocata e sostenuta –
in quanto dono è accessibile proprio a tutti.
È richiesta – mai imposta – come atto personale di adesione
a un amore che non si ferma alle parole,
ma, pur chiedendo in cambio amore, ti si offre
con la carica di chi,
come ponendosi ai tuoi piedi sembra dirti:
“Sono qui con la salvezza anche per te,
ma per dartela nulla posso senza che
tu dica: Sì”.

parola di oggi per chi non ha il testo a portata di mano:

In quel tempo, Gesù esclamò:
«Chi crede in me, non crede in me ma in colui che mi ha mandato; chi vede me, vede colui che mi ha mandato. Io sono venuto nel mondo come luce, perché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre.
Se qualcuno ascolta le mie parole e non le osserva, io non lo condanno; perché non sono venuto per condannare il mondo, ma per salvare il mondo.
Chi mi rifiuta e non accoglie le mie parole, ha chi lo condanna: la parola che ho detto lo condannerà nell’ultimo giorno. Perché io non ho parlato da me stesso, ma il Padre, che mi ha mandato, mi ha ordinato lui di che cosa parlare e che cosa devo dire. E io so che il suo comandamento è vita eterna. Le cose dunque che io dico, le dico così come il Padre le ha dette a me».