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27 Agosto – XXI Domenica del Tempo Ordinario – A

Verso la Domenica

suggerimenti per la preghiera comunitaria sul vangelo della Domenica

27 Agosto 2017 – XXI Domenica del Tempo Ordinario – A

Signore, come Maria, aiutaci a vivere di fede:
che la nostra fede sia forte soprattutto nei momenti del dolore e della prova.
Come Maria, aiutaci a vivere d’amore:
che noi sappiamo dimenticarci di noi stessi e vedere il tuo volto sul volto dei fratelli.
Come Maria, aiutaci a vivere di speranza:
che noi non ci lasciamo abbattere dalle difficoltà e dagli insuccessi,
ma guardiamo al tuo Figlio, morto e sepolto e risorto per amore.
Come Maria, aiutaci a essere umili.
Come Maria, aiutaci a dire “sì“ quando ci chiami.
Come Maria, aiutaci a essere poveri. Perché sappiamo donare noi stessi.
Come Maria, aiutaci a incontrarti nel silenzio,
perché il silenzio diventi ogni giorno la nostra forma più alta di preghiera. Amen.

Vangelo di Mt 16,13-20

dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa o qualcuno dei profeti».
Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente».
E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».
Allora ordinò ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristo.

Meditazione.

Gesù…, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?»

Mi piace pensare a Gesù che cammina con i suoi discepoli, insieme parlano di tante cose, si è creata tra loro un’atmosfera di confidenzialità, di intimità tanto da suscitare in  Lui una strana domanda. «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?»  Gesù sembra molto interessato a sapere come viene identificato dalla “gente”, da quelli che non camminano al suo fianco, che assistono dall’esterno senza mischiarsi, dalla massa che osserva e che commenta. Immagino la perplessità dei discepoli, i loro sguardi che si incrociano, l’imbarazzo che provano nel riferire quello che hanno sentito dire…
La loro risposta non si fa attendere e  riflette bene la confusione  che c’è tra la gente riguardo la vera identità di Gesù, infatti alcuni pensano che egli sia Giovanni il Battista altri Elia o  Geremia altri ancora un semplice profeta.
E se la domanda di Gesù la spostassimo ai nostri giorni… ?
Anche ora oltre a  riscontrare una grande confusione c’è anche un grande imbarazzo nel rispondere. Per molti il Cristo è un personaggio solo di ieri, da relegare in un tempo che è ormai passato. Oggi si ha bisogno di nuove figure carismatiche,  di nuovi volti, di nuove strade, nuovi sentieri, capaci di suscitare nuove emozioni.  Ad un mondo che cambia non si può più annunciare un Vangelo nato per altri tempi e per altri uomini. Oggi tutto è cambiato, e per la maggior parte della gente ( ormai scristianizzata) Gesù è il grande sconosciuto?

  

Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?

Un Ora Gesù capovolge la domanda e interpella i suoi sulla sua identità: “Ma voi, chi dite che io sia?” Chi sa cosa hanno provato i discepoli nel sentirlo?  Come mai voleva sapere cosa pensassero di Lui?  Loro che affascinati dalle sue parole hanno lasciato tutto per seguirlo, che sono al suo fianco ormai da tempo, cosa possono mai dire di più di ciò che hanno fatto in risposta alla sua chiamata? Il silenzio chiude le loro bocche mentre nell’intimo più profondo nasce la domanda: Chi è davvero Gesù per me?  E’ forse un sogno, una speranza? Ho scelto di seguire Lui o ciò che spero di ricevere da Lui?
La stessa domanda Gesù la rivolge anche a me e ad ognuno di noi  oggi, in questo momento. Egli è qui davanti a me, davanti  noi, nell’ostensorio, mi sta e ci sta chiedendo : “Cosa pensi di me? Quanto mi conosci veramente?”
Cosa posso rispondere Signore…. La mia fragilità di uomo non permette allo spirito di lavorare nel cuore per poterti dire come Maria un  “Eccomi” pieno, che mi dispone a vivere per Te e in Te. 
Spesso la tua figura è vaga e sbiadita e questo rende la mia fede vacillante e dubbiosa. La conoscenza che ho di te è povera e incerta, ti cerco quando le vicende della vita mi fanno soffrire ed ho paura, so di  non essere  capace di abbandonarmi fra le tue braccia perché non ti amo abbastanza. 

 

Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente

Le labbra di Pietro finalmente si schiudono, rompono il silenzio e danno la risposta :     “ Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente.” Chi conosce Gesù più di lui?  Pietro nonostante il  carattere rude, burbero ed  impulsivo, dalle risposte facili, si è lasciato sedurre dallo sguardo amante di Cristo, lo ha seguito, ha riso, gioito, ha avuto paura,  ha rinnegato, ha pianto…lo ha amato, perché ha sperimentato l’abbraccio tenero della misericordia di Dio.   Pietro ci insegna che essere in relazione con il Signore trasforma la nostra vita e il suo senso, dà alle domande semplici una risposta diversa perché su altre prospettive. Egli ci rivela che Gesù è “uomo e Figlio di Dio.” E’ un atto di fede che fa Pietro, ma Gesù fa comprendere a lui e a tutti noi che anche il dono della fede proviene  dall’alto  “perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli.” Se siamo certi che il Vangelo ci parli sempre e comunque e che qualcosa rimanga nel nostro cuore,  proviamo a recitare con intensità il Credo (magari nella forma degli apostoli) e a far nostra ogni parola immaginando che Lui stesso oggi ci abbia chiesto chi sono io per te.
 

 

 

Preghiera

Vogliamo esaltarti e lodarti, o Padre,
assieme al Figlio e allo Spirito Santo,
perché nel tuo Figlio, fatto uomo,
ci hai manifestato la tua gioia e il tuo amore.
Vogliamo esaltarti e lodarti per il dono della fede
e per la grazia della perseveranza nella fede.
Vogliamo esaltarti e lodarti, o Padre,
perché ci hai fatti partecipi dei tuoi misteri della rivelazione.
Mantienici “piccoli”, umili e miti,
perché comprendiamo la verità che viene da te.
In te troviamo ristoro per le nostre anime,
e siamo testimoni nel mondo di verità e di gioia.  
Benché sia impossibile non credere,
da soli riusciamo appena a credere in qualche dio sbagliato.
Signore, liberaci da credere in un Dio che non sia Padre,
e aiutaci a scoprirlo nei “piccoli”, negli ultimi, nelle più umili cose,
dove tu ami nasconderti. Signore.

( David Maria Turoldo )