In quel tempo, stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala.
Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé.

Il quadro del Calvario è stupendo, sia pure nella sua

cruda realtà e dolore immenso.

La gente osserva da lontano il crocifisso:

i discepoli se ne sono andati, ma le donne stanno là.

E tra di esse la madre, in prima fila.

Ci sono particolari sui quali bisognerebbe soffermarsi a lungo

a meditare e anche a contemplare…

Per ora ci lasciamo provocare da questo gesto del discepolo,

il quale prende come un ordine le parole di Gesù

e porta via con sé la madre da quel luogo,

perché la missione che il Figlio le ha appena affidata

è davvero grande e importante.

Limitandoci al testo sappiamo che il gesto del discepolo

dagli studiosi viene tradotto in tre modi:

“la prese nella sua casa, la prese tra le cose care

e la accolse con sé”.

Ognuna potrà avere un significato e una sfumatura diversa,

ma quest’ultima mi sembra la più bella.

Maria viene accolta dal discepolo, non presa in una casa

O come una cosa, quasi fosse suo possesso,

ma la accolse. In un abbraccio che forse in quel momento

non c’è stato, se non con uno sguardo assai profondo,

perché la madre lo aveva già accolto nel suo cuore.

E in lui tutti noi!