In quel tempo, nacque una discussione tra i discepoli, chi di loro fosse più grande. Allora Gesù, conoscendo il pensiero del loro cuore, prese un bambino, se lo mise vicino e disse loro: «Chi accoglierà questo bambino nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato. Chi infatti è il più piccolo fra tutti voi, questi è grande».

Giovanni prese la parola dicendo: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e glielo abbiamo impedito, perché non ti segue insieme con noi». Ma Gesù gli rispose: «Non lo impedite, perché chi non è contro di voi, è per voi».

Discussione non inutile ma preziosa

quella dei discepoli che si lasciano sorprendere

da Gesù che offre loro il suo contributo

utilizzando la presenza di un bambino.

Prendendo il bambino e mettendoselo accanto

fa capire che i valori si ribaltano

perché la vera grandezza sta nel farsi piccoli

e accogliere quel bambino come un piccolo significa

accogliere colui che è grande:

lo stesso Dio che ha mandato lui.

Per questo lui, il grande, il figlio dell’Altissimo

si è fatto l’ultimo di tutti,

l’ultimo che per amore in sé ha fatto spazio a tutti.