In quel tempo, Gesù uscì di nuovo lungo il mare; tutta la folla veniva a lui ed egli insegnava loro. Passando, vide Levi, il figlio di Alfeo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì.
Mentre stava a tavola in casa di lui, anche molti pubblicani e peccatori erano a tavola con Gesù e i suoi discepoli; erano molti infatti quelli che lo seguivano. Allora gli scribi dei farisei, vedendolo mangiare con i peccatori e i pubblicani, dicevano ai suoi discepoli: «Perché mangia e beve insieme ai pubblicani e ai peccatori?».
Udito questo, Gesù disse loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori».

Un Gesù così ci vorrebbe ogni giorno e su ogni strada.

Sempre in cammino nelle città e nei villaggi,

sulle strade, nei vicoli e lungo il mare,

ovunque c’è qualcuno da incontrare … e da invitare.

Non perde tempo Gesù: insegna alle folle e si fa attento

in particolare ai peccatori. Li invita e questi… lo seguono

si organizzano e lo invitano a pranzo. E lui ci sta.

E non si cura – lo dice chiaramente –

delle critiche da parte degli scrivi e farisei.

Il suo intento è incoraggiare i peccatori

a fare posto a Dio nella loro vita.