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La nostra consacrazione

Coscienti di rispondere a una chiamata sappiamo di non essere stati noi a scegliere lui, ma che lui ha scelto noi (cfr. Gv 15,16) e ci ha rigenerati in Cristo (Tt 3,5-7) con amore gratuito, consacrandoci al suo culto e alla sua gloria e introducendoci al suo mistero di comunione (Gv 14,23) perché, morti al peccato, camminiamo in una vita nuova (Rm 6,2-11). Pertanto ci doniamo al Signore in una offerta totale e radicale di noi stessi e lo amiamo sopra ogni cosa consacrandoci a Lui con i voti.

Questa consacrazione, mentre ci fa appartenere totalmente a Dio, ci unisce con tutti i membri dell’Oasi in intima comunione di vita: con la povertà abbiamo accettato di mettere in comune i beni di cui potremmo disporre, con la castità apriamo il nostro cuore all’amore di Dio e verso i fratelli, aiutandoli e comprendendoli con gli stessi sentimenti con cui Cristo li ama; con l’obbedienza siamo uniti a tutti nel vincolo fraterno dell’adempimento della Volontà del Padre. Ed è in forza di questa stessa consacrazione che riconosciamo come fondamento della stabilità dell’Associazione la stessa comunione di amore dei suoi membri, stretti tra loro in unità tanto intima e profonda da tendere, per quanto è possibile, a formare un cuor solo e un’anima sola in Cristo.

Siamo certi che quanto maggiore si farà la capacità di vivere la vita di comunione con le sue gioie e le sue pene quotidiane, nello spirito di una autentica famiglia che si rallegra e gioisce della presenza del Signore, tanto più crescerà la relazione verticale di comunione con la Trinità e tanto maggiori saranno i frutti apostolici dei singoli e dell’Associazione stessa.

Consapevoli che non c’è vera vita di comunione senza una viva e profonda vita eucaristica, perché l’Eucaristia è sorgente e culmine della comunione con il Padre e fra noi (LG 11), tutti i membri dell’Oasi si impegnano ad attingere da essa quotidianamente, o secondo le possibilità, la forza per il cammino, la verità che illumina interiormente, la capacità di essere e di sentirsi veramente fratelli.

Unendoci tutti nel suo corpo risorto, Cristo eucaristico radica e dilata la nostra fraternità, ci fa comunità che in lui prega e si offre al Padre e ci insegna a stare in mezzo ai fratelli come colui che serve (Lc 22,27). Fare dell’Eucaristia il centro della nostra esistenza è impegno battesimale e per noi anche impegno particolare di associazione dal momento che nel mistero eucaristico troviamo significato e racchiuso nel massimo grado il principio ispirazionale della nostra scelta: la duplice dimensione della elevazione-incarnazione.

L’eucaristia, inoltre, attualizza il mistero di Cristo, la sua morte in croce e la sua risurrezione, l’incarnazione dell’amore al massimo livello e richiama il mistero di Maria ad esso indissolubilmente congiunto nel piano salvifico del Padre (LG 52).

Da Cristo salvatore vivente nel segno sacramentale attingiamo alimento e forza per portare nella nostra esistenza quotidiana la sua Croce a imitazione della Vergine corredentrice, il cui mistero con quello del Figlio suo contempliamo quotidianamente nella recita del Rosario.

La gioia e la speranza che scaturiscono dalla fecondità della Croce e da una vita continuamente rinnovata nello Spirito Santo, ci rendono comunità pasquale e fanno nascere in noi l’urgenza di dare Cristo agli altri, di essere, come Lui e per Lui, pane che si offre e si consuma nel servizio ai fratelli.

In questo spirito svilupperemo in noi la comunione fraterna aiutandoci l’un l’altro con la preghiera, con l’esempio e il consiglio; e ad imitazione di Cristo che ci ha amato e ha dato la vita per noi (Gal 2,20) fino a farsi pane del nostro cammino, coltiveremo tra noi rispetto e comprensione, promuovendo la concordia e l’intesa comune nell’atteggiamento di servizio e nello spirito della più profonda umiltà e carità.

In questo stesso spirito cercheremo di amare la nostra Associazione e di vivere insieme nella serenità e nella gioia fraterna; considerandola come una vera famiglia, il cui stile procureremo di vivere il più possibile, sforzandoci di essere sempre presenti agli atti comuni che la qualificano e la caratterizzano.