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30 settembre 2012

Verso la Domenica

suggerimenti per la preghiera comunitaria sul vangelo della Domenica

30 settembre 2012 – XXVI Domenica T.O.  Anno B

 

 

Sac. Signore, anche oggi siamo davanti a te,

per adorarti e imparare a conoscerti.

Quanto siamo distanti da te e dal tuo modo di vedere e di pensare!

Lo capiamo ancora di più in serate come questa,

in cui tu ci parli di aprire il cuore a tutti,

a non primeggiare a scapito degli altri,

a misurare la grandezza dell’amore

non con le nostre categorie, ma con le tue.

Tu che non fai preferenza di persona

e vuoi che lo Spirito soffi su chiunque,

ci mostri che quando c’è di mezzo il bene,

il nostro primo dovere è quello di non impedirlo.

Tutti:

Giovanni, il discepolo che tu, Gesù, amavi in modo speciale,

al punto che sulla croce gli hai affidato tua Madre,

stasera, impedendo ad uno sconosciuto

di compiere miracoli nel tuo nome,

ci sembra tanto vicino a  noi,

sempre così sicuri di essere nel giusto,

così ancorati come siamo alle nostre piccole sicurezze.

Ma quando pensiamo così e incrociamo lo sguardo di Maria,

ci rendiamo conto di quanta strada dobbiamo fare,

come quel discepolo impetuoso,

prima di comprendere la esaltante bellezza del Vangelo,

così aperto e così nuovo, così libero e così semplice!

Accompagnaci stasera, Maria, con dolce pazienza,

perché possiamo imparare alla scuola del tuo Figlio

che non solo noi, ma tutti

siamo chiamati all’amore e candidati alla salvezza

(Vangelo di Mc 9, 38-43.45.47-48)

+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Giovanni disse a Gesù: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e volevamo impedirglielo, perché non ci seguiva». Ma Gesù disse: «Non glielo impedite, perché non c’è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me: chi non è contro di noi è per noi. Chiunque infatti vi darà da bere un bicchiere d’acqua nel mio nome perché siete di Cristo, in verità io vi dico, non perderà la sua ricompensa.
Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, è molto meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare. Se la tua mano ti è motivo di scandalo, tagliala: è meglio per te entrare nella vita con una mano sola, anziché con le due mani andare nella Geènna, nel fuoco inestinguibile. E se il tuo piede ti è motivo di scandalo, taglialo: è meglio per te entrare nella vita con un piede solo, anziché con i due piedi essere gettato nella Geènna. E se il tuo occhio ti è motivo di scandalo, gettalo via: è meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, anziché con due occhi essere gettato nella Geènna, dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue».

Meditazione

1L “Chi non è contro di noi, è per noi”

Questo brano dell’evangelista Marco si apre con la scena in cui Giovanni ha visto qualcuno  scacciare i demoni in nome di Gesù senza essere della loro cerchia e glielo ha proibito. Quando va a raccontare l’accaduto a Gesù, si sente rispondere: “Non glielo impedite … Chi non è contro di noi, è per noi”. Meditando queste parole, ci sorge oggi la domanda: c’è salvezza fuori della Chiesa? E’ una questione delicata che però necessita di approfondimento, visto che oggi, come a quel tempo, ci capita di essere orgogliosi delle nostre sicurezze e sprezzanti verso chi sembra lontano da Dio. Nel Concilio Vaticano II è stato espresso che “Lo Spirito Santo, in un modo noto solo a Dio, offre ad ogni uomo la possibilità di venire in contatto con il mistero pasquale di Cristo” e quindi di essere salvato. Questo non cambia la fede cristiana perché noi continuiamo a credere in Gesù che è il Mediatore e Salvatore unico di tutto il genere umano, e che anche chi non lo conosce, se si salva, si salva grazie alla sua morte redentrice. La salvezza però non è assicurata a nessuno a buon mercato. Anche a chi non è in grado di servire e amare Dio viene chiesto di amare e servire almeno la sua immagine che è l’uomo, specie il povero. Nessuno perderà la sua ricompensa, anche se avrà dato da mangiare a un affamato, o visitato un infermo per il semplice fatto che era affamato o era infermo: ci è stato assicurato, infatti, che nel giudizio finale ci verrà detto: “Vieni benedetto del Padre mio … l’hai fatto a me”

2L “Chi scandalizza uno solo di questi piccoli……”

La fede non è una questione di doveri da compiere; è grazia e dono ed è un privilegio immenso conoscere Cristo e il suo vangelo. Per cui dovremmo essere pieni di compassione per chi non ha avuto questo dono e non essere gelosi e invidiosi come gli operai dell’ultima ora.
Dice Charles De Foucauld: “Ogni cristiano deve considerare ogni essere umano come un fratello amatissimo: se è peccatore e avversario di Dio, è un fratello malato, molto malato; si deve avere per lui una pietà profonda e dare a lui cure fraterne”. Ma a noi può capitare di usare la fede non per fare del bene agli altri, ma per allontanarli dal bene; allora dovrebbero esserci di monito le severe parole di Gesù circa gli scandali, che sono impedimenti per la salvezza che noi stessi mettiamo sulla strada dei fratelli, con la nostra cattiva condotta. Nel brano evangelico c’è un elenco dettagliato di drastici rimedi agli scandali, che Mons. Angelo Comastri commenta facendone un elenco aggiornato ai tempi attuali:

  • L’indifferenza e la cecità dei genitori davanti al comportamento dei loro figli: è uno scandalo!
  • Il comportamento delle famiglie ridotte ad albergucci o stazioni di rifornimento di soldi: è uno scandalo!
  • Il permissivismo degli adulti che tutto tollerano, tutto concedono, tutto lasciano profanare con criminale spensieratezza: è uno scandalo!
  • La tranquillità incosciente dei genitori che lasciano uscire di casa per tutta la notte i loro figli: è uno scandalo!
  • Il vivere per guadagnare e basta, inventando poi la scusa che non c’è tempo per la fede e per la propria anima: è uno scandalo!

Non ci è difficile capire come è attuale e reale questo elenco.
Quindi il compimento dei “guai” di Gesù lo abbiamo davanti agli occhi, e questo dovrebbe convincerci a cambiare vita.