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28 ottobre 2012

 

Verso la Domenica

suggerimenti per la preghiera comunitaria sul vangelo della Domenica

28 ottobre 2012 – XXX Domenica T.O.  Anno B

 

Sac:

Nell’adorarti Gesù, presente nell’Eucarestia
e nell’ascoltare la Tua Parola,
vogliamo metterci come Maria in sintonia con la tua stessa vita,
perché – mentre siamo certi che Tu riveli il Padre con le tue parole,
sappiamo che  lo manifesti anche con i tuoi gesti e le tue azioni,
che diventano “Parola” di Dio, messaggio di salvezza per noi.
Le tue parole dopo duemila anni conservano intatto il fascino
di una freschezza inesauribile e di un’attualità sorprendente.

Tutti:

La tua Parola, Signore Gesù,  parla, brilla stasera di luce nuova
e sprigiona un messaggio sempre nuovo, che risuona con vigore:
sembra detta apposta per ognuno di noi, singolarmente preso,
nella propria irripetibile situazione,
con sfumature, vibrazioni e tonalità inedite e del tutto imprevedibili.
Signore Gesù Cristo, con la guarigione del cieco Bartimeo
ci hai dato il segno che chi ascolta la tua parola
e crede che tu sei il Figlio di Dio cammina nella luce.
Chiama anche noi a stare accanto a te, guarisci la nostra cecità.
Invia il tuo Spirito perché ci aiuti a leggere la Scrittura.
Vogliamo ascoltarti e imparare a vivere nella tua luce,
sorretti e guidati da Maria, che ha saputo ascoltare la tua voce.
Crea in noi il silenzio per accoglierti con amore,
penetra nei nostri cuori con la spada della tua parola,
perché alla luce della tua sapienza possiamo valutare
le cose terrene ed eterne, e diventare liberi e poveri per il tuo regno,
testimoniando al mondo che tu sei vivo in mezzo a noi
come fonte di fraternità, di giustizia e di pace.

 

(Vangelo di Mc 10, 46-52)

+ dal  Vangelo secondo Marco  

In quel tempo, mentre Gesù partiva da Gèrico insieme ai suoi discepoli e a molta folla, il figlio di Timèo, Bartimèo, che era cieco, sedeva lungo la strada a mendicare. Sentendo che era Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire: «Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!». Molti lo rimproveravano perché tacesse, ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!». Gesù si fermò e disse: «Chiamatelo!». Chiamarono il cieco, dicendogli: «Coraggio! Àlzati, ti chiama!». Egli, gettato via il suo mantello, balzò in piedi e venne da Gesù. Allora Gesù gli disse: «Che cosa vuoi che io faccia per te?». E il cieco gli rispose: «Rabbunì, che io veda di nuovo!». E Gesù gli disse: «Va’, la tua fede ti ha salvato». E subito vide di nuovo e lo seguiva lungo la strada.

 

Meditazione.

 

1L- “Gesù, Figlio di Davide, abbi pietà di me!

Mentre erano in viaggio per salire a Gerusalemme, Gesù e gli apostoli si fermano a Gerico, una città molto bella.  Bartimeo avrà sentito parlare di Gesù, ed ora, dalla confusione che sente, si accorge che sta passando proprio nella “sua” strada! C’è infatti moltissima gente che fa chiasso, che gli si vuole avvicinare… ma ad un certo punto, si sente un grido che sovrasta tutto e tutti: “Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!”.
E’ il cieco Bartimeo, che ha riconosciuto, in Gesù, il Messia atteso dai giudei, il prediletto da Dio, il suo inviato. Bartimeo grida: “abbi pietà di me!”, perché ha capito che Dio è misericordia, che Dio ama tutti ad uno ad uno… anche lui povero cieco.
Bartimeo ha riconosciuto Gesù perché l’ha ascoltato col cuore.
Proviamo a pensare a quante possibilità abbiamo noi di ascoltare la sua Parola!
La possiamo ascoltare durante la Messa, attraverso i sacerdoti, i fratelli e le sorelle della comunità, la possiamo ascoltare guardando tutte le persone che testimoniano il Suo messaggio con la loro vita…  Ascoltare semplicemente, però, non è sufficiente!  La Parola di Gesù si deve ascoltare, come ha fatto Bartimeo, col cuore. Cosa significa questo? Ogni Sua parola deve entrare in noi in modo così profondo che deve far parte di noi, del nostro modo di essere, del nostro modo di vivere, del nostro modo di comportarci con gli altri.
Risultato? La gioia. Ogni parola di Gesù è per noi come un abbraccio che ci rende forti, per andare verso gli altri e amare come Lui ha amato noi. Sicuri del suo amore, siamo felici e ci risulta anche più facile essere sereni con gli altri…

 

2L- “Molti lo rimproveravano perché tacesse, ma egli gridava ancora più forte”

Bartimeo ha capito quanto Gesù lo ama, e così continua a chiamarlo, non gli importa niente di quello che pensa o vuole la gente! La sua invocazione va controcorrente, contro il modo di pensare comune, contro ogni pregiudizio. La sua è una vera preghiera.
Bartimeo grida anche se tutti sono sordi (apostoli compresi), grida anche se molta gente intorno a lui gli dice di tacere, di portare pazienza, di arrendersi… Grida, e solo Gesù lo sente, lo ascolta, lo vede e interviene.
E così Bartimeo corre anche se non vede, lascia il mantello, abbandona cioè tutte le sue sicurezze per riporre tutta la sua fiducia in Gesù.

  

 1L“Che cosa vuoi che io faccia per te?

Quella voce amica gli parla al cuore e gli chiede:”Cosa vuoi che io faccia per te?”.
Fermiamoci su queste parole di Gesù per riflettere insieme.
Prova a pensare a che cosa risponderei se il Signore mi chiedesse: “Cosa vuoi che io faccia per te?”.  Ognuno di voi sa cosa chiedere a Gesù, ma la cosa sulla quale è importante fare attenzione è l’atteggiamento di Dio: l’accoglienza. Dio, sempre viene incontro ai nostri bisogni, sempre è pronto a servire, sempre è pronto a farsi uno con noi, ed ogni volta che ci avviciniamo a lui ci chiede:”Cosa vuoi che io faccia per te?”.
Pensiamo ora a quale è il nostro atteggiamento nei confronti delle persone che incontriamo… Chiediamo anche noi, qualche volta a chi ci sta accanto, a chi ci chiama: ”Cosa vuoi che io faccia per te?”.
A questa domanda Bartimeo risponde:”Maestro mio, che io riabbia la vista!”.

 

 2L. “e lo seguiva lungo la strada

Subito Bartimeo comincia a vedere. Non aspetta nemmeno un istante e immediatamente si mette a seguire Gesù.
Chissà cosa avremmo fatto noi… Forse, per prima cosa, avremmo guardato le persone attorno, la loro espressione del volto nel momento in cui si sono rese conto della guarigione, forse avremmo cercato quel “posto di elemosina” lungo la strada per rivedere quel luogo di sofferenza ora passata, forse saremmo anche tornati lì per riprenderci il mantello… Forse ci saremmo anche persi in giro per le strade di Gerico per “conoscere” con gli occhi tutto quello che fino a quel momento avevamo potuto “conoscere” solo con le mani. Forse ci saremmo incantati nel vedere la bellezza del cielo, del sole, della natura
Bartimeo invece subito “
prese a seguirlo per la strada” senza fermarsi a guardare. E diventa suo discepolo. Il vero dono, per Bartimeo, è stato quello di seguire Gesù: ecco il frutto della preghiera.
Se la preghiera viene dal cuore, allora otteniamo qualcosa.
A volte la preghiera sembra inutile perché non otteniamo quello che chiediamo, ma invece ci porta sempre un bene anche se noi, per la nostra cecità, non lo vediamo.
Bartimeo non ha continuato a chiedere l’elemosina… ha cominciato ad “amare di più”.
Questo è il vero obiettivo a cui vuole portarci Gesù. Questo significa seguire Gesù.
Vogliamo impegnarci anche noi ad amare così affinché il Signore possa dirci le stesse parole che ha detto a Bartimeo: ”Va’, la tua fede ti ha salvato”.