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11 Febbraio 2013 – Lunedì della 5a settimana del Tempo Ordinario

Parola del giorno : “…e lo supplicavano di poter toccare almeno il lembo del suo mantello

Vangelo del giorno:  Mc 6,53-56           

O quam mutatus ab ille!, direbbero gli antichi.
Sono cambiati i tempi. Anche di molto.
Oggi si preferisce una fede razionale,
“intelligente”, nutrita dal pensiero
e basata sulla forza delle idee.
Il tatto, il sentimento
– per il timore che prenda il sopravvento –
è pressoché bandito.
Si parla di fede “solida”, “matura”
che, per esser tale, ha bisogno di nutrirsi di ragione,
di fatti e di parole, filtrate della umana intelligenza.
Nulla da dire, per carità:
l’intelligenza – insieme alla libertà –
sono i doni più grandi che Dio ha fatto all’uomo;
e guai se non li usassimo a dovere.
Soltanto mi permetto di osservare
che anche il contatto con il lembo di un mantello,
magari sfiorato furtivamente con un dito,
se questo è mosso dalla fede,
può dare pace a quella intelligenza
che da sola non si acquieterebbe mai.

parola di oggi per chi non ha il testo a portata di mano:

In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli, compiuta la traversata fino a terra, giunsero a Gennèsaret e approdarono.
Scesi dalla barca, la gente subito lo riconobbe e, accorrendo da tutta quella regione, cominciarono a portargli sulle barelle i malati, dovunque udivano che egli si trovasse.
E là dove giungeva, in villaggi o città o campagne, deponevano i malati nelle piazze e lo supplicavano di poter toccare almeno il lembo del suo mantello; e quanti lo toccavano venivano salvati.