Parola del giorno : “I genitori di Gesù si recavano ogni anno a Gerusalemme per la festa di Pasqua.“
Vangelo del giorno: Lc 2,41-51a (oppure: Mt 1,16.18-21.24a )
Esemplari – manco a dirlo – questi genitori
i quali, non solo si recano ogni anno al tempio
per la festa della Pasqua,
secondo quanto prescritto dalla Legge,
ma vi portano anche il figlio
– probabilmente anche negli anni in cui
non erano obbligati.
Ora che per quella stessa Legge Gesù è maggiorenne
portarlo è doveroso, ma loro ne assaporano la gioia
di poterlo ascoltare mentre proclama la Parola
e di vederlo esprimere
tutto quello che da loro ha imparato.
Ma quella Pasqua diventa presto amara.
Per quello che possiamo,
proviamo soltanto ad immaginare
quanto grande sarà stato il dolore che hanno avuto
nel momento in cui si sono accorti
che il loro figlio, modello di obbedienza,
al termine del primo giorno del viaggio di ritorno
non era con loro nella carovana.
parola di oggi per chi non ha il testo a portata di mano:
Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai maestri, mentre li ascoltava e li interrogava. E tutti quelli che l’udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte.
Al vederlo restarono stupiti, e sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto questo? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo». Ed egli rispose loro: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?». Ma essi non compresero ciò che aveva detto loro.
Scese dunque con loro e venne a Nàzaret e stava loro sottomesso.