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21 Ottobre 2018 -XXIX Domenica del Tempo Ordinario – B

Verso la Domenica

suggerimenti per la preghiera comunitaria sul vangelo della Domenica

21 Ottobre 2018 – XXIX Domenica del Tempo Ordinario – B

Spirito Santo, aiutami ad accogliere questa Parola come rivolta direttamente a me
e disponimi ad ascoltarla con tutto il mio essere:
mente cuore e volontà,
perché vi sappia riconoscere immediatamente l’insegnamento di Gesù, Parola fatta Carne,
e abbia il coraggio e la gioia di intonare sul suo insegnamento tutta la mia esistenza. Amen.

Vangelo di Mc 10,31-45

dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, si avvicinarono a Gesù Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedèo, dicendogli: «Maestro, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo». Egli disse loro: «Che cosa volete che io faccia per voi?». Gli risposero: «Concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra».
Gesù disse loro: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io bevo, o essere battezzati nel battesimo in cui io sono battezzato?». Gli risposero: «Lo possiamo». E Gesù disse loro: «Il calice che io bevo, anche voi lo berrete, e nel battesimo in cui io sono battezzato anche voi sarete battezzati. Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; è per coloro per i quali è stato preparato».
Gli altri dieci, avendo sentito, cominciarono a indignarsi con Giacomo e Giovanni. Allora Gesù li chiamò a sé e disse loro: «Voi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono. Tra voi però non è così; ma chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti. Anche il Figlio dell’uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».

Meditazione.

Maestro, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo: Ci verrebbe da dire: che bella faccia tosta! Invece, la domanda fiduciosa di Giacomo e Giovanni dovrebbe farci riflettere molto sul tenore e l’intensità della nostra fede. Presentano la loro richiesta a Gesù fiduciosi che Egli li esaudirà, quasi senza remore. Eppure stanno chiedendo una “raccomandazione”… stanno chiedendo molto, insomma.
Sebbene non sia da ammirare la domanda, è da imitare la fiducia con la quale la pongono. Noi spesso chiediamo a Gesù già rassegnati al fatto che non ci esaudirà. Chiediamo al Signore di aumentare la nostra fiducia in Lui!

Che cosa volete che io faccia per voi?…. Voi non sapete quello che chiedete: Gesù prima fa esprimere ai suoi discepoli il loro bisogno. E poi da loro una risposta molto chiara: non può esaudirli perché non hanno idea di cosa stanno chiedendo. Hanno osato troppo poveri figli di Zebedeo! Ma solo perché non avevano davvero idea di cosa significasse seguire davvero le orme del Maestro. Ed è per questo che, ulteriormente incalzati da Gesù, dichiarano la loro prontezza… al martirio… ma senza saperlo! Spesso anche noi pretendiamo che il Signore ci esaudisca senza sapere neppure bene noi cosa chiediamo. Chiediamogli allora l’unica cosa giusta: che si realizzi la Sua volontà su di noi che è l’unica cosa che abbiamo la certezza conti per il nostro sommo bene.

è per coloro per i quali è stato preparato: cÈ meraviglioso vedere come il cuore di Dio non accetti umane raccomandazioni. Posti privilegiati il Signore non lo concede neanche a chi ha vissuto più strettamente accanto a Lui. E tra i due discepoli c’è anche quello  da Lui tanto amato! Meraviglioso immenso cuore di Dio! Chi sa che quei posti non siano proprio degli ultimi della fila di chi ci si aspetterebbe di trovare lì, secondo le umane aspettative? Ognuno di noi può “divertirsi” a contemplare le innumerevoli schiere di pretendenti a quei posti. Quel che è certo è che Lui preferirà di sicuro… chi più avrà amato!

Il Figlio dell’uomo non è venuto per farsi servire ma per servire: Papa Francesco commentando questo brano del Vangelo ha detto: “Gesù è alle prese con i discepoli Giacomo e Giovanni, i quali – supportati dalla madre – volevano sedere alla sua destra e alla sua sinistra nel regno di Dio, rivendicando posti d’onore, secondo una loro visione gerarchica del regno stesso. La prospettiva in cui si muovono risulta ancora inquinata da sogni di realizzazione terrena. Gesù allora dà un primo “scossone” a quelle convinzioni dei discepoli chiamando il suo cammino su questa terra […]. Con l’immagine del calice, Egli assicura ai due la possibilità di essere associati fino in fondo al suo destino di sofferenza, senza tuttavia garantire i posti d’onore ambiti. La sua risposta è un invito a seguirlo sulla via dell’amore e del servizio, respingendo la tentazione mondana di voler primeggiare e comandare sugli altri. Di fronte a gente che briga per ottenere il potere e il successo, per farsi vedere, di fronte a gente che vuole siano riconosciuti i propri meriti, i propri lavori, i discepoli sono chiamati a fare il contrario. […]Gesù indica il servizio quale stile dell’autorità nella comunità cristiana. Chi serve gli altri ed è realmente senza prestigio esercita la vera autorità nella Chiesa. Gesù ci invita a cambiare mentalità e a passare dalla bramosia del potere alla gioia di scomparire e servire; a sradicare l’istinto del dominio sugli altri ed esercitare la virtù dell’umiltà. E dopo aver presentato un modello da non imitare, offre sé stesso quale ideale a cui riferirsi. C’è incompatibilità tra un modo di concepire il potere secondo criteri mondani e l’umile servizio che dovrebbe caratterizzare l’autorità secondo l’insegnamento e l’esempio di Gesù. Incompatibilità tra ambizioni, arrivismi e sequela di Cristo; incompatibilità tra onori, successo, fama, trionfi terreni e la logica di Cristo crocifisso. C’è invece compatibilità tra Gesù “esperto nel patire” e la nostra sofferenza”.

 

Domande per orientare la meditazione e attualizzazione

  • Quanta fiducia abbiamo quando chiediamo qualcosa a Gesù?
  • Che cosa vorremmo che Gesù facesse per noi?
  • Io come seguo Gesù? Per lui soltanto, anche fino alla croce, o cerco il potere e uso la Chiesa, la comunità cristiana, la parrocchia, la diocesi per avere un po’ di potere??
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Preghiera

Spirito Santo, io credo che la preghiera
è il respiro della mia anima e l’ossigeno della mia vita.
La Parola meditata diventi ora
il nutrimento del mio colloquio con il Padre,
con il Figlio e con Te,
e mi apra a una unione di anima e cuore
sempre più autentica e profondare. Amen!

quel tempo, si avvicinarono a Gesù Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedèo, dicendogli: «Maestro, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo». Egli disse loro: «Che cosa volete che io faccia per voi?». Gli risposero: «Concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra».

Gesù disse loro: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io bevo, o essere battezzati nel battesimo in cui io sono battezzato?». Gli risposero: «Lo possiamo». E Gesù disse loro: «Il calice che io bevo, anche voi lo berrete, e nel battesimo in cui io sono battezzato anche voi sarete battezzati. Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; è per coloro per i quali è stato preparato».

Gli altri dieci, avendo sentito, cominciarono a indignarsi con Giacomo e Giovanni. Allora Gesù li chiamò a sé e disse loro: «Voi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono. Tra voi però non è così; ma chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti. Anche il Figlio dell’uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».