Categories: Peregrinatio Mariae

Adorazione eucaristica: 3 febbraio 2011

Eccoci, Signore, vicini a  te… Siamo stati accompagnati dalla Mamma tua, che si è fatta ancora una volta pellegrina tra noi.
Vogliamo ascoltare la tua voce …

Con queste parole inizia la nostra preghiera di adorazione a Roccavivi stasera. A guidarla è don Franco, roccaforte della chiesa della valle Roveto, forte e gentile, come la gente di queste contrade. A lui si deve l’idea del pellegrinaggio mariano in ogni parrocchia della valle Roveto, fino a luglio, prima che la Madonna di monte Viglio giunga alla sua meta, il monte da cui proteggerà tutti, indicando con l’ampio gesto delle sue mani l’altra meta, molto più su, molto più giù: Dio da un lato, i fratelli da amare dall’altro.
Stasera siamo tutti impegnati a far silenzio, soprattutto nel cuore, liberandoci dalle preoccupazioni, dalle agitazioni di ogni giorno, per ascoltare il Signore.

Impossibile riprodurre il clima di preghiera e di serenità che circola fra i cuori, per viverlo bisogna semplicemente esserci, lasciandosi condurre dentro le parole pronunciate, che scendono nella vita, attraverso l’amore e il silenzio:
… Ora, vicini a te, tutto diventa sicurezza e non abbiamo paura di niente.
Come un giorno comandasti al vento e al mare, così ora, o Gesù, comandi che cessino le distrazioni, le ansie e le angustie.
Siamo con te, e vogliamo ascoltarti, insieme con Colei che ci ha guidati, e ci ha raccomandato di fare tutto quello che tu ci dici.
E noi con il giovane Samuele ti ripetiamo: Parla, o Signore, fammi conoscere la tua volontà.
La prima parola che tu ci dici: Volete essere miei discepoli?

Noi ti domandiamo: cosa dobbiamo fare, Signore, per essere tuoi discepoli?
Anche gli apostoli si son fatti tuoi discepoli. Ed essi hanno  lasciato tutto, hanno lasciato gli affetti più cari, i loro interessi, le loro occupazioni, e ti hanno seguito. E tu sei diventato il loro Maestro.
Ti hanno visto mentre le folle si accalcavano attorno a te per sentire la tua parola;
ti hanno visto quando le folle imploravano il tuo aiuto  e chiedevano miracoli e prodigi;
ti hanno visto quando i tuoi nemici ti hanno teso insidie e volevano farti cadere nei tranelli;
ti hanno visto quando pregavi il Padre e ti consegnavi interamente sottomettendoti alla Sua Volontà:
ti hanno visto piangere, avere fame, avere compassione, essere stanco, rifiutato, scacciato, ma sempre con il volto sereno, per ripetere a tutti: imparate da me che sono mite ed umile di cuore.
E soprattutto ti hanno ammirato quando nel momento del tuo arresto, dinanzi ai sommi sacerdoti e a Pilato -sotto il peso della croce- tu sei andato avanti come un agnello nelle mani del tosatore, senza un grido di dolore, senza un lamento.
Così hanno imparato la lezione che li portava a comprendere le tue beatitudini, la tua saggezza, la tua sapienza: beati i poveri in spirito, gli afflitti…
Questo allora è il segreto per essere tuoi discepoli: amare con tutto l’entusiasmo e amare senza riserve. Questo amore ci fa simili a te, ci rende tuoi, questo amore diventa fuoco che brucia ogni cattiveria, annienta l’odio e la violenza, riporta la giustizia e fa trionfare la nuova civiltà, la civiltà dell’amore.
Sì, Gesù, insegnaci ad amare, come hai amato tu, quando hai gridato l’amore dall’alto della croce, quell’amore che diventa preghiera, dono e perdono; quell’amore che fa ammutolire i violenti, sconfigge i nemici; quell’amore che diventa vittoria, perché rende gli uomini tutti fratelli.

Signore, voglio essere tuo discepolo! E stasera accolgo il modello straordinario di  discepola che tu hai lasciato a noi: la Mamma tua.
Proprio lei sentì dalle tue labbra che il discepolo non solo ascolta, ma mette in pratica quello che ha imparato. Così impariamo che per essere tuoi, o Gesù, dobbiamo saper vedere negli eventi della  nostra storia quotidiana il disegno del Padre celeste.
La dimostrazione più evidente che siamo tuoi discepoli, o Gesù, la diamo quando sappiamo accettare le offese, riusciamo a convivere con le persone moleste, siamo capaci di perdonare chi ci fa del male. È questa la prova della vera sequela.
Sì, o Gesù, è bello amare, è bello aiutare, è bello comprendere, sopportare, perdonare. Ci vuole la tua grazia, ci vuole il tuo aiuto, ci vuole la tua collaborazione. Così l’amore e ancor più il perdono diventano il sale della vita e il sale che rinsalda ogni altra opera. Se non  c’è amore nella vita e in noi, o Gesù, non ci sei neppure tu. E che vale vivere senza di te. Solo tu sei la luce vera, che illumina e riscalda, sei il sale che dà sapore ad ogni nostra azione. Resta con noi, o Signore, perché si fa sera e senza di te tutto è oscuro.
Ti preghiamo, o Signore, rendici veri discepoli.