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16 dicembre 2012

Verso la Domenica

suggerimenti per la preghiera comunitaria sul vangelo della Domenica

16 Dicembre 2012 – III Domenica d’Avvento  Anno C

Signore Gesù,

accendiamo i nostri cuori davanti a te, che vieni a salvarci.

Eleviamo a te con fiducia la nostra preghiera

perché il nostro cuore sia colmo di gioia vera:

ci rendiamo conto di quanto sia superficiale la nostra felicità…

La Gioia, l’unica, quella autentica, viene solo da te;

anzi, sei tu la nostra Gioia,

quella che ogni uomo cerca disperatamente,

viandante sulle strade del mondo.

Ancora una volta ti supplichiamo

di farci dono della conversione:

i nostri occhi si aprano alla Luce che tu sei

perché possiamo farne parte

a tutti coloro che ci incontrano

e aspettano, dalla nostra testimonianza cristiana,

di conoscere il Dio della Gioia, della Pace, dell’Amore.

 

A te, o Maria, Madre di Gesù e Madre nostra,

affidiamo la nostra preghiera

perché tu la prenda nelle tue mani purissime

e la innalzi al nostro Padre che è nei cieli.

Accompagnaci Maria,

ed aiutaci ad alimentare la nostra fede con la preghiera.

Insieme con te invochiamo il Salvatore:

Marana tha, vieni Signore Gesù!

 

(Vangelo di Lc 3, 10-18)

+ dal  Vangelo secondo Luca

In quel tempo, le folle interrogavano Giovanni, dicendo: «Che cosa dobbiamo fare?». Rispondeva loro: «Chi ha due tuniche, ne dia a chi non ne ha, e chi ha da mangiare, faccia altrettanto».
Vennero anche dei pubblicani a farsi battezzare e gli chiesero: «Maestro, che cosa dobbiamo fare?». Ed egli disse loro: «Non esigete nulla di più di quanto vi è stato fissato».
Lo interrogavano anche alcuni soldati: «E noi, che cosa dobbiamo fare?». Rispose loro: «Non maltrattate e non estorcete niente a nessuno; accontentatevi delle vostre paghe».
Poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Tiene in mano la pala per pulire la sua aia e per raccogliere il frumento nel suo granaio; ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile».
Con molte altre esortazioni Giovanni evangelizzava il popolo.

 

*** Meditazione.

1L- “Le folle interrogavano Giovanni…. Gli chiesero…. Lo interrogavano anche…..”

Tutto il brano del Vangelo che viene proposto per la terza domenica di Avvento è pervaso da gente di ogni estrazione (folla, pubblicani, soldati) che si pone e pone delle domande. E lo fanno perché ciò che Giovanni dice e fa li mette in discussione e li fa interrogare. Questa dovrebbe essere sempre la conseguenza dell’incontro con un vero annunciatore della Parola di Dio, con un vero cristiano: chi lo incontra dovrebbe sempre porsi delle domande. È quello che accade con le prime comunità cristiane: il loro amarsi reciprocamente fa meravigliare chi li osserva e suscita voglia di conversione.

Si può dire questo di noi? Suscitiamo in chi ci incontra domande di senso (con il nostro atteggiamento e non solo con le nostre parole) o piuttosto suscitiamo spesso “scandalo”?

 

2L- “Che cosa dobbiamo fare?”

È questa la domanda che nasce spontanea quando si osserva la vita di chi mette in pratica realmente ciò in cui dice di credere.

Giovanni invita ad un battesimo di penitenza, di conversione… invita a cambiare vita. E suscita, quindi, questa domanda nelle persone che lo incontrano.

Non si è veramente pentiti dei propri peccati se non sorge nel cuore la volontà di cambiare rispetto a quanto fatto finora.

Anche noi dovremmo chiederci costantemente: cosa dobbiamo fare perché la volontà di Dio si compia in noi? O meglio: cosa devo fare per incarnare quello in cui dico di credere? Non una volta ogni tanto, ma costantemente, in ogni occasione e circostanza della vita. La risposta di Giovanni, anche se data a persone diverse, è semplice e vale anche per noi: vivere l’ordinario in modo straordinario! Giovanni  non chiede cose complicatissime ai suoi interlocutori, ma chiede di vivere in modo rinnovato la propria vita di ogni giorno, ad ognuno secondo le proprie capacità e possibilità.

Alla domanda: “cosa devo fare?” il mondo ci dice: “arricchisciti, sistemati, pensa a te!”

È bellissimo, invece, notare che nella risposta che Giovanni dà alla folla (e quindi a tutti noi, indistintamente) c’è l’esortazione a dare. La terza domenica di avvento è pervasa dall’esortazione alla gioia e, i grandi santi ce lo hanno insegnato, è dando che si riceve: c’è più gioia nel dare che nel ricevere e Gesù stesso, rivoluzionando la logica umana, canterà di lì a poco le beatitudini di chi ha poco, ma dona tutto se stesso.

 

2L“Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco”

Giovanni sa benissimo di non essere il Messia. Sa di essere solo la “voce” di una “Parola fatta carne” a cui lui sta solo preparando la strada. E nella sua strepitosa umiltà non si fa scrupoli ad ammetterlo, anzi, a proclamarlo.

L’evangelista sottolinea, quindi, la differenza tra il battesimo di Giovanni e il Battesimo di Gesù, con quale anche noi oggi, dopo 2000 anni, continuiamo ad essere battezzati: il primo è solo un segno di conversione, il secondo, invece, è Sacramento, cioè segno e strumento efficace di salvezza. Quello di Giovanni era solo un simbolo umano, quello cristiano è un dono di Dio che si compie attraverso l’effusione dello Spirito Santo che ci fa nuove creature in Cristo Gesù, facendoci morire al peccato e facendoci risorgere ad una vita nuova ripiena della Sua Grazia. Siamo consapevoli della grandezza del dono ricevuto? Sappiamo onorare il Signore che ci ha fatto un dono così grande cercando di vivere realmente la consacrazione ricevuta il giorno del nostro Battesimo?

 

Preghiera

A volte ci sembra inutile convertirci, Signore,

anzi non ci poniamo proprio il problema,

perché crediamo che la conversione sia chiesta agli altri,

mentre noi pensiamo di essere già abbastanza bravi,

e invece non capiamo cosa dobbiamo fare veramente.

Ma Tu ci vuoi diversi, Signore, più generosi, disponibili e sinceri,

più capaci di spendere energie e tempo per Te e per i nostri fratelli

facendo del nostro quotidiano

il campo di realizzazione della nostra santità.

Grazie, Signore per il dono del Battesimo, affidato alle nostre mani,

la cui grazia ci aiuta ad attuare questo tuo progetto su di noi.

Signore, aiutaci a convertirci e a non sprecare nessuno dei tuoi doni. Amen.