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La gioia più che un annuncio è un dono da offrire

Un approfondimento sulla proposta del Papa di dare gioia

 
 
 
 
 
 

La proposta-invito di dare gioia al Papa, lanciata nel numero precedente della nostra rivista ha suscitato interesse e reazioni di compiacimento che mi stimolano a continuare il discorso e dedicare all’argomento della gioia anche il fondo di questo numero. Lo faccio incoraggiato dal volto di Papa Francesco che – anche quando è stanco – si mostra sempre sorridente, anche quando i segni della fatica sono evidenti sul suo volto,come succede soprattutto nei suoi viaggi apostolici, compreso l’ultimo che lo ha portato in Mozambico, Madagascar e Mauritius. A spingermi ancor più è stata una “vecchia” omelia di Papa Francesco (18 Maggio 2017) tenuta nella cappella di Santa Marta, nel corso della quale ha affermato -senza mezzi termini -che la missione cristiana è quella di “dare gioia alla gente”. Questa espressione “dare gioia alla gente” il Papa l’ha presa da un padre -che egli descrive come un “uomo già in pensione e molto umile… che era stato operaio tutta la vita… non era andato all’università ma aveva la saggezza della vita”- ha consigliato al figlio sacerdote che era andato a comunicargli di essere stato nominato vescovo. “Obbedisci e dà gioia alla gente” – gli ha raccomandato senza dilungarsi e con tutto l’amore che gli saliva dal cuore. L’applicazione del Papa è stata immediata e subito aperta a tutti: «E noi,cristiani, laici,sacerdoti,consacrati,vescovi, dobbiamo dare gioia alla gente». È quello che ha fatto Gesù il quale,venuto nel mondo si è fatto “obbediente fino alla morte e alla morte dicroce” e ha avuto come preoccupazione profonda per gli apostoli, ma anche per noi e per l’umanità intera, quella di procurarci la gioia. Non una gioia qualsiasi,ma la Gioia piena, la sua Gioia. Nel lungo discorso dell’ultima cena, infatti, dopo aver offerto loro come modello l’amore del Padre per lui e quello suo per gli apostoli (ma in loro eravamo tutti!) Gesù ha chiesto: “Rimanete nel mio amore”, e assicurato: “Se osserverete i mieicomandamenti,rimarrete nel mio amore,come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore”, ha concluso: “Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena” (Gv 15, 9-11).

Che parole bisogna dire per dare gioia?

Che Parole? Che parole bisogna dire per dare gioia? Che parole bisogna dire per dare felicità? Bisogna dire amicizia? Bisogna dire concordia? Bisogna dire anche libertà? O bisogna prenderti la mano? Che parole bisogna dire per dare Amore? Che parole bisogna dire per dare tenerezza? Bisogna dire ti amo? Bisogna dire sempre? Bisogna dire anche bambini?Obisogna prenderti la mano? Che parole bisogna dire? Che parole? E se non dico niente,se taccio? Se ti guardo semplicemente E se tisorrido Allora la mia mano prenderà da sola la tua E tu sentirai queste parole Nel mio silenzio.

(di Blandine, 19 anni, morta per un cancro osseo)

 

Dio ci vuole tutti felici: questa è la notizia più importante da trasmettere a tutti. Per questo Gesù è venuto nel mondo, per farci dono della felicità per l’eternità. Il segreto che Gesù insegna per“dare gioia alla gente”, allora, è quello di ‘possederla in pienezza’, accogliendola come dono che è logica conseguenza del ‘rimanere nel suo amore’ e osservare i comandamenti’. Sono le fondamenta sulle quali si basa la nostra missione di cristiani. Si tratta, dunque, di una missione che Gesù stesso ci affida e il Papa, come suo vicario in terra, rilancia a tutto campo. Anche in questo caso, l’augurio, è che almeno qualcuno dei nostri lettori possa riscoprirla, accoglierla e farla diventare la sua propria missione.Perché questo darà gioia a Dio, al Papa e anche a noi. Dando gioia si riceve gioia. E l’esperienza dei primi cristiani ci ricorda che “vi è più gioia nel dare che nel ricevere” (Atti 20, 35). «Dio non tiene il mondo ai suoi piedi, è ai piedi di tutti. Dio non è il padrone dei padroni,è ilservitore che in Gesù