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LA SINODALITA’ COME MISSIONE DELLA CHIESA

di Valentina Giannetti

“Sinodo” è una parola greca, composta dalla preposizione syn, che significa “con”, e dal sostantivo hodos, che significa “cammino”. Si tratta di un cammino fatto insieme, sotto la guida del Signore risorto, da parte di tutto il Popolo di Dio in tutti i suoi membri e nell’esercizio responsabile e convergente delle diverse grazie e ministeri in ordine al bene comune. “Il cammino della sinodalità è il cammino che Dio si aspetta dalla Chiesa del terzo millennio”: Papa Francesco ha pronunciato questa frase nel suo discorso del 17 ottobre 2015, commemorando il cinquantesimo anniversario dell’istituzione del Sinodo dei vescovi ad opera di Paolo VI. La figura di una Chiesa sinodale porta a rinnovare gli atteggiamenti di ascolto, consultazione, dialogo, discernimento, accoglienza, scambio e, soprattutto, di partecipazione fra tutti i membri del Popolo di Dio. La sinodalità è la radice di un nuovo modo di articolare armoniosamente i doni di tutti i fedeli, dei vescovi e del vescovo di Roma. Richiede, in modo particolare, di rinnovare la dottrina, le norme e la prassi del Sinodo dei vescovi, affinché questa istituzione collegiale esprima e animi una Chiesa più sinodale e missionaria.

Il 18 settembre 2018 papa Francesco ha reso pubblica la Costituzione apostolica Episcopalis communio sul Sinodo dei vescovi. Con essa sono tradotti in norma tutti i passaggi del cammino di una “Chiesa costitutivamente sinodale”, che “inizia ascoltando il Popolo di Dio”, “prosegue ascoltando i pastori”, termina nell’ascolto del Vescovo di Roma, chiamato a pronunciarsi come “Pastore e Dottore di tutti i cristiani”. “Il Sinodo dei vescovi – scrive papa Francesco nel testo della Costituzione – deve sempre più diventare uno strumento privilegiato di ascolto del popolo di Dio”. E “benché nella sua composizione si configuri come un organismo essenzialmente episcopale”, non vive “separato dal resto dei fedeli”; “al contrario, è uno strumento adatto a dare voce all’intero popolo di Dio”. Per questo è di grande importanza che nella preparazione dei Sinodi riceva una speciale attenzione la consultazione di tutte le Chiese particolari. Nella Chiesa c’è “una profonda comunione sia tra i pastori e i fedeli, essendo ogni ministro ordinato, un battezzato tra i battezzati, costituito da Dio per pascere il suo gregge”, sia tra i vescovi e il Papa, che è un “vescovo tra i vescovi, chiamato al contempo – come Successore dell’apostolo Pietro – a guidare la Chiesa di Roma, che presiede nell’amore tutte le Chiese. La vita sinodale testimonia dunque una Chiesa costituita da soggetti liberi e diversi, tra loro uniti in comunione, che si manifesta in forma dinamica come un solo soggetto comunitario il quale, poggiando sulla pietra angolare che è Cristo e sulle colonne che sono gli Apostoli, viene edificato come tante pietre vive in una “casa spirituale”.

LA SINODALITA’ COME MISSIONE DELLA CHIESA

“Sinodo” è una parola greca, composta dalla preposizione syn, che significa “con”, e dal sostantivo hodos, che significa “cammino”. Si tratta di un cammino fatto insieme, sotto la guida del Signore risorto, da parte di tutto il Popolo di Dio in tutti i suoi membri e nell’esercizio responsabile e convergente delle diverse grazie e ministeri in ordine al bene comune. “Il cammino della sinodalità è il cammino che Dio si aspetta dalla Chiesa del terzo millennio”: Papa Francesco ha pronunciato questa frase nel suo discorso del 17 ottobre 2015, commemorando il cinquantesimo anniversario dell’istituzione del Sinodo dei vescovi ad opera di Paolo VI. Si tratta di un’affermazione programmatica che si articola nella sua chiamata alla riforma della Chiesa attraverso una conversione pastorale e un’uscita missionaria. La figura di una Chiesa sinodale porta a rinnovare gli atteggiamenti di ascolto, consultazione, dialogo, discernimento, accoglienza, scambio e, soprattutto, di partecipazione fra tutti i membri del Popolo di Dio. La sinodalità è la radice di un nuovo modo di articolare armoniosamente i doni di tutti i fedeli, dei vescovi e del vescovo di Roma. Ciò richiede, tra le altre cose, il rinnovamento di strutture, processi e procedure sinodali. Implica, in modo particolare, di rinnovare la dottrina, le norme e la prassi del Sinodo dei vescovi, affinché questa istituzione collegiale esprima e animi una Chiesa più sinodale e missionaria.

Il 18 settembre 2018 papa Francesco ha reso pubblica la Costituzione apostolica Episcopalis communio sul Sinodo dei vescovi. Con essa sono tradotti in norma tutti i passaggi del cammino di una “Chiesa costitutivamente sinodale”, che “inizia ascoltando il Popolo di Dio”, “prosegue ascoltando i pastori”, termina nell’ascolto del Vescovo di Roma, chiamato a pronunciarsi come “Pastore e Dottore di tutti i cristiani”.

“Il Sinodo dei vescovi – scrive papa Francesco nel testo della Costituzione – deve sempre più diventare uno strumento privilegiato di ascolto del popolo di Dio”. E “benché nella sua composizione si configuri come un organismo essenzialmente episcopale”, non vive “separato dal resto dei fedeli”; “al contrario, è uno strumento adatto a dare voce all’intero popolo di Dio”. Per questo è di grande importanza che nella preparazione dei Sinodi riceva una speciale attenzione la consultazione di tutte le Chiese particolari. In questo modo apparirà più chiaro che nella Chiesa c’è “una profonda comunione sia tra i pastori e i fedeli, essendo ogni ministro ordinato, un battezzato tra i battezzati, costituito da Dio per pascere il suo gregge”, sia tra i vescovi e il Papa, che è un “vescovo tra i vescovi, chiamato al contempo – come Successore dell’apostolo Pietro – a guidare la Chiesa di Roma, che presiede nell’amore tutte le Chiese. Ciò impedisce che ciascun soggetto possa sussistere senza l’altro”. La sinodalità esprime la condizione di soggetto che spetta a tutta la Chiesa e a tutti nella Chiesa. Tutti i battezzati sono compagni di viaggio, destinati a essere soggetti attivi nella chiamata alla santità e alla missione, perché tutti partecipano all’unico sacerdozio di Cristo e sono arricchiti dai doni dello Spirito. La vita sinodale testimonia una Chiesa costituita da soggetti liberi e diversi, tra loro uniti in comunione, che si manifesta in forma dinamica come un solo soggetto comunitario il quale, poggiando sulla pietra angolare che è Cristo e sulle colonne che sono gli Apostoli, viene edificato come tante pietre vive in una “casa spirituale”.

                                                                                       Valentina Giannetti