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Maria Umile ed alta

Un invito a riflettere sul tema annunciato

Si avvicina il XXIII Convegno Mariano che si terrà nel pomeriggio del 15 Agosto e del 5 Settembre. Pur essendo stato lanciato – come sempre – il primo giorno del nuovo ogni anno, il tema del Convegno mariano annuale si comincia a scaldare proprio in coincidenza con il Mese di maggio, tradizionalmente dedicato a Maria. La raccolta del materiale per la verità inizia subito e tutto ciò che può avere a che fare col tema si parcheggia in una cartella, dalla quale attingere al momento opportuno. Ma con Maggio i tempi cominciano a stringere: è il mese nel quale maggiormente la pietà popolare – e non solo – ci offre occasioni per riflettere, oltre che per pregare. Ecco allora un contributo che possa offrirci qualche spunto per approfondire il tema, così da farci trovare un po’ preparati per il 15 Agosto, giorno in cui si terrà la prima tappa del Convegno, quella che – oltre a farci restituire il 15 Agosto alla Madonna – offrirà delle piste sulle quali lavorare fino alla prima Domenica di settembre, quando si celebrerà il Convegno vero e proprio. Il tema di quest’anno, lo ricordiamo, è: “Maria umile ed alta” che trae spunto dalla preghiera che Dante Alighieri, del quale quest’anno ricorrono i 700 anni dalla morte, mette in bocca a san Bernardo nell’ultimo canto del Paradiso e che per intero suona “umile ed alta più che creatura”. A parte la spinta dovuta dall’entusiasmo suscitato dal centenario, l’argomento non si presenta facile, ma nello stesso tempo non può non presentarsi come interessante e forse anche accattivante, vista soprattutto la moltitudine di artisti di ogni genere e discipline che la Vergine santa – nonostante le scarse notizie che si hanno della sua vita – ha già suscitato nei secoli e ancora continua a suscitare. Conservando e, se possibile, tenendo anche come sfondo il testo di Dante, vorremmo cercare di accostare Maria di Nazareth lasciandoci provocare, e ci auguriamo anche incantare proprio dalla collocazione di quelle parole antitetiche che davanti a lei si rincorrono e s’incrociano nella loro varietà, diversità e bellezza, per trovare in lei – nonostante che siano totalmente opposte – accoglienza, equilibrio e armonia. Come si può dire di una creatura umana che è una cosa e anche il suo opposto? È una delle domande che ci porremo; ma intanto gustiamo la musicalità dei versi, la semplicità delle rime e soprattutto la verità delle affermazioni di queste terzine del Sommo Poeta che hanno ispirato il nostro argomento da approfondire. «Vergine Madre, figlia del tuo figlio, umile e alta più che creatura, termine fisso d’etterno consiglio, tu se’ colei che l’umana natura nobilitasti sì, che ‘l suo fattore non disdegnò di farsi sua fattura » (Paradiso XXXIII, 1-6)

don Alberto Mariani